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Governo sotto assedio su Cutro: le difficoltà di Meloni e Piantedosi

by La Redazione
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Roma, 6 mar –  Il governo è decisamente sotto assedio dopo la tragedia di Cutro. Tra accuse alla Guardia costiera e una sinistra che – ovviamente – spinge sull’acceleratore, Giorgia Meloni si trova sotto il solito fuoco incrociato immigrazionista. Il che è anche abbastanza paradossale, visti i risultati finora modesti – per usare un eufemismo – del suo gabinetto sulla materia.

Governo, l’attacco incrociato dopo Cutro

All’elenco nutrito non poteva mancare Papa Francesco, che – come riporta l’Ansa – ieri ha ammonito sulla necessità di “fermare i trafficanti”, approcciando però al tema in maniere rigorosamente immigrazioniste, come al solito: “I viaggi della speranza non si trasformino più in viaggi della morte”, dice il Pontefice. Il che lascia pensare a una sola direzione suggerita, quella in cui tutto diventa legale per “eliminare” l’illegalità, anziché contrastarla e combatterla. Un copione già visto. Ma intanto il premier Meloni sembra quasi replicare in modo inerme o non dimostrando la forza sufficiente per reagire (quale delle due, a questo punto diventa abbastanza indifferente). E così il presidente del Consiglio rassicura il Santo Padre, le cui parole sono “un grande richiamo per tutte le Istituzioni”., aggiungendo che “come governo facciamo nostre, continuando a impiegare tutte le forze necessarie per combattere i trafficanti di esseri umani e fermare le morti in mare”. Ci può anche stare, tutto sta nel capire dove l’esecutivo andrà a parare. Perché se evitare le morti in mare significherà, come avevano suggerito le parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, far entrare più immigrati legalmente, i drammi per il tessuto sociale Italia non non cesserebbero di certo, anzi.

Un esecutivo debole sulla risposta alla clandestinità

Il governo Meloni, per ora, non esce da uno schema di semi-immobilismo sul tema dell’immigrazione. Niente stop agli sbarchi e tentativi – finora risultati vani – di trovare alleati nel contesto europeo. Un approccio in cui abbiamo anche cercato di rilevare possibili punti di forza ma che al momento non esprime alcun passo avanti. L’immigrazione prosegue a livelli record per una stagione invernale, l’esecutivo non riesce a frenarla in nessun modo e in più si trova anche sotto l’attacco della sinistra e delle Ong pur avendole assecondate su quasi tutto. Non aiuta un ministro dell’Interno il quale, sempre fino ad oggi, si è dimostrato poco capace di gestire il prevedibile fuoco incrociato dei soliti noti.

Alberto Celletti

 

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1 commento

fabio crociato 6 Marzo 2023 - 3:51

Siamo al giramento di frittata increscioso delle responsabilità. Siamo di fronte ad un reato di strage (colposa, preterintenzionale come minimo), causata da attori extranazionali e dobbiamo subire indegne speculazioni circa supposte carenze pratico-legali interne. Aspetti più che secondari di fronte a criminali conclamati totalmente esogeni al nostro contesto comunitario. Vergogna, vergogna e vergogna da cancellare con il pubblico ludibrio per i politicanti praticanti sciacallaggio e niente più.

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