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“Infuriati!”, il manifesto del Blocco Studentesco: “Scegliamo l’ira, scegliamo di infuriarci contro la polizia del pensiero”

by Ilaria Paoletti
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Infuriati Blocco Studentesco

Roma, 20 sett – Il Blocco Studentesco ci dà un consiglio: “Infuriati!”. E ce lo dà tappezzando col motto, con migliaia di manifesti, tutte le nostre città. Il modo per i ragazzi del fulmine di inaugurare l’anno scolastico 2021/2022, quello all’insegna del diritto allo studio messo in secondo piano dall’avere o meno un codice Qr che ci individua come vaccinati.

Blocco Studentesco: “Infuriati” in tutte le città

Lo specifica lo stesso Blocco Studentesco nel manifesto Infuriati, che correda l’iniziativa: “Anche quest’anno, come da tradizione, abbiamo deciso di inaugurare l’inizio della scuola riempiendo le città di tutta Italia di colori. Un inizio fittizio, l’inizio di un anno che di scuola non avrà niente: green pass, distanziamento, didattica a distanza, tutte insidie create ad hoc per rendere impossibile la vita degli studenti. Per questo il nostro messaggio è volutamente differente, perché intende sfidare la ‘normalizzazione’ delle misure restrittive”.

“Regolarizzato fobie e istituito la paura”

“Guardiamoci intorno” ci dice il Blocco Studentesco “Stiamo vivendo in società democratica e distopica: sanitaria, poliziesca, panottica. Hanno regolarizzato le fobie e istituito la paura come misura delle nostre vite. Non vogliamo scendere nella finta contrapposizione vax e no vax perché riteniamo siano due volti della stessa paura. Scegliamo l’ira, scegliamo di infuriarci contro la polizia del pensiero che nelle Università, nelle televisioni, nelle scuole e nei giornali sta dando vita ad una nuova caccia alle streghe”.

“Contestiamo il Green pass: è repressione del dissenso”

“Contestiamo e rigettiamo il green pass nella forma politica di repressione del dissenso che sta assumendo in Italia ad opera di un regime democratico non eletto” si legge ancora nella nota del Blocco Studentesco. “Siamo stufi  di questo mondo che ci vuole creature docili convinte che la libertà sia riversare la propria rabbia sui social. La nostra ira è ‘funesta’ e vuole cantare una rivolta, non contare i like. Nel manifesto è raffigurato un toro imbrigliato: siamo noi e le corde rappresentano tutte le restrizioni, tutte le censure, tutte le catene del pensiero unico, tutti i tentativi di ridurre gli uomini e le donne a schiavi di sé stessi, creature docili in attesa della macellazione”.

“Infuriati contro il morire della luce”

Perché prorpio Infuriati? “Il motto gioca sull’assonanza tra l’imperativo rivolto a chi non sa ancora cosa fare e l’indicativo, rivolto invece a chi non avesse ancora chiaro il nostro stato d’animo in questo preciso momento storico: “Infuriati contro il morire della luce”, è un celebre verso di Dylan Thomas, ed è proprio di questa forza che ha bisogno ogni vera opposizione: l’energia della poesia e dell’azione che tenta di arrestare ed invertire il corso degli eventi quando ormai sembrano inevitabili”. “Infuriati significa che ognuno di noi è chiamato a combattere per la giusta causa: per la fine di questo sistema senza luce, disumano e repressivo, per l’inizio di una nuova vita per tutti i giovani italiani”, ci dice il Blocco Studentesco.

Ilaria Paoletti

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