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Rainieri: “Io, condannato per una vignetta. Ma non c’era libertà di satira?”

by Adriano Scianca
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22/3/2010 - fontevivo onorevole Fabio RainieriRoma, 15 gen – “La vignetta con la Kyenge con la faccia da orango? Non volevo offendere nessuno, ma la verità è che qualcuno può dire quello che vuole e qualcun altro no”. Fabio Rainieri, ex parlamentare della Lega Nord e attuale vicepresidente dell’assemblea legislativa emiliano-romagnola commenta così la decisione del tribunale di Roma che lo ha condannato a un anno e tre mesi per la pubblicazione sul proprio profilo Facebook di una foto dell’allora ministro per l’Integrazione con il volto ritoccato in modo da apparire una scimmia. Era imputato di diffamazione con l’aggravante della discriminazione razziale. I giudici l’hanno anche condannato ad un risarcimento di 150mila euro.

Rainieri, cosa ha provato dopo la sentenza?

Molto stupore. Non mi aspettavo una condanna. Ora vedremo le motivazioni, comunque non mi arrendo, ricorrerò in appello.

Hanno giudicato offensivo il suo fotomontaggio evidentemente…

Non voleva essere un offesa, né per una persona né tanto meno per una razza. È solo quella che qualcun altro chiamerebbe satira. Ma evidentemente qualcuno può farlo e qualcun altro no. Allora quando mi hanno chiamato vaccaro? Quando hanno messo Calderoli su un corpo di maiale? Tutti gli insulti ricevuti da Berlusconi?

La Kyenge ha detto che era un insulto a tutta una razza, quindi un gesto intrinsecamente violento…

Non c’era niente di tutto questo. La verità è che qualcuno può dire quello che vuole e qualcun altro no. Io comunque non sono razzista, ho un dipendente marocchino e musulmano da 20 anni. I suoi figli sono come i nostri figli. Se fossi razzista le cose non starebbero così. Ho sempre aiutato persone di colore, io non sono né nazista né antisemita, forse coglione, perché sono troppo buono…

Ha ricevuto solidarietà da qualcuno?

Su facebook, sulla pagina di Salvini, ho ricevuto solidarietà da 20mila persone. Ora è pieno di gente che rilancia vignette sulla Kyenge. Beninteso, io non volevo tutto questo, ma mi chiedo: ora lei denuncerà tutti?

Se il razzismo non c’entra, possiamo però dire che la sua è stata una leggerezza?

La chiami come vuole. Io ho la vaga sensazione che qualcuno ci stia speculando sopra.

Effettivamente la Kyenge è sparita dalla cronaca politica dopo essere decaduta da ministro. Questa sentenza per lei è una manna…

Io vedo solo che ora mi sta prendendo in giro. Alla Zanzara, in radio, ha detto che dovrei andare a fare il giardiniere a casa sua. Non c’è problema, io sono un contadino, so fare il giardiniere. Però non penso che lei ne stia uscendo bene. Ha vinto la causa (in primo grado). Ha fatto una cosa che non è piaciuta a molti. Ora si comporta così… Intanto sui social network la gente si mobilita, c’è persino chi invece di “Je suis Charlie” ha messo “Je suis Fabio Rainieri”…

Adriano Scianca

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