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“Italiani senza vacanze se vogliono mangiare”. La protesta artistica di CasaPound

by Alessandro Della Guglia
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CasaPound, protesta

Roma, 22 luglio – Altro che street art, quella realizzata oggi da CasaPound è pura performance art. Nulla a che fare però con la tipica azione performativa fine a se stessa, per quanto a volte d’impatto. Il movimento della tartaruga frecciata ha infatti dato vita a una protesta contro il governo ricorrendo a un metodo originale e al contempo ironico. In più di 100 città italiane i militanti di Cpi hanno infatti allestito delle finte “spiagge”, con tanto di ombrelloni e lettini, nelle zone più degradate. Ovvero “le uniche mete che molti italiani potranno permettersi quest’estate”. E il titolo della protesta artistica? “Per quest’anno non cambiare, niente vacanze se vuoi mangiare”. Provocatorio al punto giusto, per inquadrare la drammatica situazione vissuta oggi in Italia.

 

Altro che “bonus vacanze”

“In una delle crisi economiche e sociali più gravi della storia italiana – si legge nella nota di CasaPound Italia – i dati ci dicono che circa 6 italiani su 10 non andranno in vacanza per problemi economici e circa un terzo di loro già entro agosto finirà i risparmi. In molti aspettano ancora la cassa integrazione, gli aiuti, i finanziamenti a fondo perduto ma il Governo continua a fare annunci, a promettere soluzioni, a scaricare le proprie responsabilità”. Le vacanze sono spesso un miraggio dunque e anzi Cpi prende di mira anche l’apposito bonus predisposto dall’esecutivo giallofucsia. Il “bonus vacanze” è “l’ennesima presa in giro ai danni degli italiani che costringerà, in questo drammatico momento, albergatori e operatori del turismo a sostenere costi senza ricevere soldi in cambio se non un eventuale e successivo credito d’imposta”.

Quindi secondo CasaPound si tratta di “una misura inutile che non porterà benefici nemmeno a chi vorrà partire. Troppe, infatti, le famiglie che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese e che decideranno di rinunciare alla complicata procedura del bonus per poter fare la spesa”. Così “ancora una volta l’incapacità e i proclami del Governo – conclude la nota di Cpi – rischiano di mettere in ginocchio settori già in difficoltà come quello del turismo e dell’ospitalità con migliaia di bar, ristoranti e attività che rischiano la chiusura”.

Alessandro Della Guglia

 

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