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Ma quale eversione, le “brigate di cittadinanza” sono un triste gioco al rivoluzionario di cartapesta

by Stelio Fergola
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brigate di cittadinanza

Roma, 18 giu – Ora Beppe Grillo se ne esce con la genialata (o battuta che non fa ridere, scegliete la vostra versione) delle “brigate di cittadinanza”. Gli avversari politici insorgono, gridando all’eversione, alla violenza e quant’altro. Ma la sparata dello stanco pseudoleader del Movimento è di gran lunga peggiore, e soprattutto più triste, malinconica e inutile.

Le “brigate di cittadinanza”

Il contesto già rende l’idea. Una piazza a Roma in cui il M5s va a braccetto col Pd e con sinistra italiana. Ovvero, in estrema sintesi, chi veniva descritto come il nemico numero uno circa dieci – quindici anni fa, quando il movimento affollava le piazze con i “vaffa day” e poi entrava per la prima volta in Parlamento nel 2013. Nemico superiore, nelle chiacchiere, perfino al demoniaco Silvio Berlusconi, che ogni tanto rientrava nelle polemiche di Grillo giusto perché era impossibile rinunciarci, per il successo che la sua criminalizzazione riscuoteva in un certo elettorato. In appena dieci anni, comunque, la storia è cambiata completamente: molto prima, in verità, da quel ridicolo 2019, ma diciamo che simbolicamente la manifestazione di ieri fa il suo effetto. Comunque, dal palco Beppe Grillo, il simbolo ideologico di un movimento morto e sepolto, tenta di rivitalizzarlo nel modo più triste possibile: “Cominciate a fare le brigate di cittadinanza – dice – mascheratevi col passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti, sistemate i marciapiedi le aiuole, i tombini, senza dare nell’occhio”. Aggiungendo poi: “Vi ho presi piccolini e ora siete ammucchiati a guardare il leader. Volete il leader! Siate leader di voi stessi”.

Altro che pericolosa eversione, è tutto molto più triste: è giocare ai rivoluzionari di cartapesta

Non si sa se sia più ridicolo Grillo che lancia una proposta o barzelletta simile, o alcuni degli avversari dei pentastellati che gridano all’ eversione. Enrico Borghi di Italia viva invita Giuseppe Conte a prendere “le distanze da questa deriva”, perché sarebbe inaccettabile intimare ad “organizzazioni eversive che hanno scritto tra le pagine più sanguinose della Repubblica”. Maurizio Lupi di Noi Moderati definisce “gravi e sconcertanti ” le parole di Grillo, mentre la Lega, in una nota, scrive: “Ci chiediamo se anche Schlein sia pronta a indossare il passamontagna”.

Cari signori avversari dei grillini, magari (detto in senso iperbolico e ovviamente ironico) ci fosse un minimo di spirito sanguigno in quelle parole. Perché dare dell’eversivo al “concetto” o battuta (che non fa ridere, ma mettiamola tra le opzioni) espresso da Grillo su quel palco è rendergli un favore che non merita. In quelle espressioni c’è tutta la suggestione di un movimento politico che subisce il fascino delle rivoluzioni che realmente hanno animato la storia dell’umanità, fatte ovviamente anche di lotta e di violenza, ma della squallida impossibilità di sposarne tanto lo spirito quanto la profondità culturale. E allora ecco che i “passamontagna” mica sono per fare la rivoluzione, ma per “pulire e sistemare le strade”. Con quell’elettorato e quei militanti, cresciuti a pane e idiozie, non si può immaginare altro. Tutta gente che se venissero ad attaccargli la casa se ne farebbe privare senza una minima reazione, figuriamoci impugnare una pistola. Poveracci che non credono in niente ma che si illudono di credere in qualcosa. Senza chiedersi, soprattutto, mai il perché. Siamo seri.

Che poi a pensarci bene è proprio quel “patriottismo della raccolta differenziata” a cui si prova ad attingere – soprattutto da sinistra – per sostituire quello vero, a cui si è sputato in faccia per una vita magari facendo pure una bella pernacchia addosso a chi lo sentiva in passato e lo sente ancora adesso. Quel “patriottismo” secondo cui – in estrema sintesi – non puoi difendere l’Italia, non puoi promuoverla con decisione e  forza nel mondo, non puoi ambire a glorificarla (sarebbe tutto troppo violento, troppo da “passamontagna cattivo”, troppo fascista), ma in compenso puoi fare il bravo cittadino che divide bene i rifiuti. Mentre la Patria muore di denatalità, di identità culturale che scompare, di lavoro distrutto e povertà, di deindustrializzazione dopo un secolo – lo scorso – di ascesa ai massimi livelli delle potenze mondiali. Però, ehi, stai mettendo la plastica nel bidone giusto. Magari in passamontagna, come suggerisce Grillo, per autoconferirti una sottospecie di idea di rivoluzionarietà di cartapesta, l’unica che ti può appartenere.

Stelio Fergola

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3 comments

Jdh 18 Giugno 2023 - 8:20

Testa di cazzo… Terroristi impuniti.

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Germano 18 Giugno 2023 - 12:39

Se fosse stato il contrario e il governo fosse stato di sinistra e “l’agitatore” di destra, sarebbe già stato processato per istigazione alla violenza e altre assurdità tipiche delle merdocrazie.
Questo grazie ai camaleonti dell’attuale governo di “destra decaffeinata” per non essersi opposti alla nomina dell’incapace di Di Maio a rappresentante internazionale con 15.000 euro al mese più le spese e altri benefici come “diplomatico”.
Questo governo merita questo e molto di più per aver tradito i suoi elettori che non volevano un governo europeista, atlantista e meno che meno schiavo-pseudo-sionista.

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brutta ciao 18 Giugno 2023 - 1:25

Questo soggetto, da buffone di corte, pensava che drogandosi alla grande sarebbe diventato il comico vate…

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