Roma, 20 dic — Nessun emendamento approvato: si conclude all’alba la seduta fiume durata 11 ore — di cui le ultime quattro sono servite per permettere gli incontri per un accordo tra governo, maggioranza e opposizione — della commissione Bilancio della camera sulla Manovra.
Manovra, 11 ore di seduta non stop
Il presidente della commissione, Giuseppe Mangialavori, ha riaperto la seduta alle 6:20 per dichiararne la chiusura. I lavori riprenderanno alle 13 con la convocazione dell’ufficio di presidenza, poi la commissione tornerà a riunirsi alle 14. Fonti parlamentari confermano che gli emendamenti dei relatori non sono ancora stati depositati. Nel frattempo i tempi per l’approvazione della manovra alla Camera rischiano di slittare di qualche ora. Non è dunque esclusa una seduta notturna in Aula a Montecitorio fra giovedì e venerdì.
Nessun emendamento approvato
Le novità
Tra le novità che si delineano nella manovra alla luce delle modifiche spunta la cancellazione del limite di 60 euro entro il quale i titolari di esercizio potevano rifiutare transazioni con bancomat (resta quindi l’obbligo di accettare pagamenti digitali senza limiti), l’innalzamento a 600 euro delle pensioni minime per gli over 75, (ma solo per il 2023), l’innalzamento da 100 a 150 euro dell’assegno famigliare per i nuclei con quattro o più figli. Le mensilità per i percettori del rdc vengono ridotte da 8 a 7 mentre sono previsti rincari più soft per le sigarette (circa 10-12 centesimi in più anziché 20 per un pacchetto). Come garanzia delle coperture, oltre alla stretta sul reddito, anche l’innalzamento al 16% della tassa sull’acquisto delle partecipazioni e dei terreni edificabili (253 milioni) e dalla proroga al 2024 delle concessioni sui giochi (275 milioni in due anni).
Emerge la divergenza tra quanto promesso in campagna elettorale, dal Pos alle pensioni, e il duro bagno di realtà delle risorse limitate. Un realismo politico che la Meloni deve accettare e che non la rende poi così dissimile da chi l’ha preceduta.
Cristina Gauri