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Mes, slitta al 2020 il sì alla riforma. Gualtieri fiducioso ma la crisi è solo rimandata

by Adolfo Spezzaferro
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mes gualtieri

Bruxelles, 5 dic – Slitta al 2020 il sì alla riforma del fondo salva Stati (Mes). A Bruxelles i ministri delle Finanze Ue discutono fino a tarda serata non trovando la quadra: alla fine decidono per il rinvio. Come è noto, i 5 Stelle sono contrari alla ratifica della riforma così com’è e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri era incaricato di provare a ottenere modifiche. M5S e opposizione considerano il Mes penalizzante per il nostro Paese, con un alto debito pubblico, e vantaggioso per Germania, Francia e vari Stati nordici, con banche in difficoltà per maxi esposizioni su derivati speculativi ad alto rischio, ma con i conti pubblici in ordine secondo i parametri Ue. Ebbene, nella riunione dell’Eurogruppo, il ministro dem Gualtieri ha bloccato il testo nella notte fino a ottenere “modifiche” a quello che ha definito un “accordo di principio” sul meccanismo tecnico di risoluzione del debito pubblico (Cacs) da finalizzare “con altro lavoro all’inizio dell’anno nuovo”. Insomma, tutto rimandato all’Eurosummit dei capi di Stato e di governo in programma il 13 dicembre prossimo. Il presidente portoghese dell’Eurogruppo Mario Centeno ha confermato “la prospettiva di firmare la modifica al Trattato molto presto l’anno prossimo“. Tuttavia, la necessità di ratifica dei Parlamenti nazionali al futuro via libera al Mes ha portato Centeno a dichiarare che è “importante che il dibattito politico avvenga in tutti gli Stati membri”.

Conte è convinto: “Nessuna spaccatura nel governo”

Il premier Giuseppe Conte, al summit Nato di Londra, ha espresso ottimismo sulla trattativa sul fondo salva Stati Ue. Esclude la necessità di un suo veto all’Eurosummit (staremo a vedere, visto che i 5 Stelle hanno avvertito che l’ultima parola spetta a loro) e il rischio di una spaccatura nel governo tra il Pd, convinto della bontà della riforma, e M5S e LeU totalmente critici. “Non vedo né il primo né il secondo rischio – ha assicurato Conte -. Quando il Mes sarà firmato, decideranno i responsabili politici dei singoli Paesi“. Palazzo Chigi punta a un compromesso nella logica del “pacchetto”, che preveda – oltre alla riforma del fondo salva Stati – gli accordi sulla garanzia europea dei depositi bancari e sul bilancio dell’eurozona in elaborazione nell’Eurogruppo. Anche se a tal proposito Gualtieri ha chiarito che “ci vorrà tempo” per i depositi bancari. Tuttavia il ministro del Mef si è detto “fiducioso che ora sarà più facile trovare un consenso in maggioranza”.

Salvini: “Ennesima bugia di Conte, da Bruxelles continuano a dire pacchetto chiuso”

E’ l’ennesima bugia di Conte – ha replicato il leader della Lega Matteo Salvini -. Da Bruxelles continuano a dire pacchetto chiuso. E Conte dice invece che è aperto. Bisogna fermare la firma contro qualcosa che è contro l’interesse nazionale“. Fratelli d’Italia è sulla stessa linea della Lega. “Il nostro Paese dovrebbe battersi unito – ha affermato invece il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi -. Noi saremo pronti a tutelare l’interesse nazionale”.

La crisi del governo giallofucsia, quindi, è soltanto rimandata. Sì, perché in caso di veto (ipotesi molto improbabile), Conte – così ben visto all’estero – si condannerebbe all’isolamento nella Ue. Viceversa, se la riforma dovesse essere approvata all’Eurosummit senza le modifiche che chiede il M55, il Conte bis andrebbe a casa. Subito dopo l’approvazione della legge di Bilancio.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Cesare 5 Dicembre 2019 - 11:35

Solo in Italia il ministro dell’ economia è uno laureato in…lettere!! E fà tanto il saputone ed economista dicendo che è comico la preoccupazione sul mes, fondo a cui l’Italia verserà 125 miliardi senza poterne avere indietro( con interessi!!) alcuno a meno di enormi tagli del valore dei bot e ripianamento con soldi dei risparmatori.Il mes è gestito da una società privata lussemburghese dove i gestori sono immuni da ogni legge, possono avere conflitti di interesse e sono strapagati e esenti da tasse!!
Il burocrate europeo Gualtieri si nè anche permesso di attaccare la lega chiamandola “nemica dell’Italia” quando lui non ha mai preso un voto da 1 solo italiano e quando è ovvio che stà,consapevolmente o inconsapevolmente, dalla parte dei poteri bancari stranieri che vogliono il paese in ginocchio.La faccia tosta non gli manca e crede di essere pure un furbettino e che gli italiani non lo abbiano ben inquadrato

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