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Nel decreto sul Covid spunta la riforma dei servizi segreti. Conte ormai agisce nell’ombra

by Elena Sempione
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Conte servizi segreti

Roma, 4 ago – Il premier Giuseppe Conte dovrà presto dare qualche spiegazione al Parlamento. Sì perché ora si è venuto a sapere che, nel decreto che ha prolungato lo stato di emergenza fino al 15 ottobre, il presidente del Consiglio ha inserito «di nascosto» una riforma dei servizi segreti italiani. È quello che si è scoperto una volta che il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il problema è che, su questo punto, non c’è stata alcuna discussione in Aula e, cosa ancor più grave, pare che il Copasir – cioè il Comitato di controllo sull’attività dell’intelligence, gestito dall’opposizione – sia stato tenuto all’oscuro di questa importante modifica legislativa.

Cosa cambia nei servizi segreti

Nel concreto, come spiega il Corriere della Sera, il decreto ha modificato le norme in vigore dal 3 agosto 2007, ossia la legge 124 che, tra le altre cose, stabiliva che «la direzione generale del Dis [Dipartimento delle informazioni per la sicurezza] è affidata ad un dirigente di prima fascia o equiparato dell’amministrazione dello Stato, la cui nomina e revoca spettano in via esclusiva al presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Cisr [Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica]. L’incarico ha comunque la durata massima di quattro anni ed è rinnovabile per una sola volta». Ecco, ora Conte e la sua maggioranza hanno cambiato questo passaggio: «Al fine di garantire, anche nell’ambito dell’attuale stato di emergenza epidemiologica dal Covid-19, la piena continuità nella gestione operativa del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, alla legge 3 agosto 2007, n. 124, sono apportate le seguenti modificazioni: le parole “per una sola volta” sono sostituite dalle seguenti: “con successivi provvedimenti per una durata complessiva massima di ulteriori quattro anni”».

Il giallo sull’annuncio al Copasir

In pratica, il governo giallofucsia ha garantito ai direttori del Dis, dell’Aise (spionaggio) e dell’Aisi (controspionaggio) un prolungamento di ulteriori quattro anni del proprio incarico. Il che pone dei seri problemi di opportunità, dato che la legge 124 del 2007 aveva fissato quel tetto proprio per evitare permanenze troppo lunghe dei vertici dell’intelligence. Ma il punto, come specificato, è che questa riforma non sarebbe stata annunciata al Copasir, che dallo scorso ottobre è diretto dal leghista Raffaele Volpi. Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) è sempre in mano all’opposizione per evitare che le forze di governo possano fare il bello e il cattivo tempo grazie all’azione dei servizi segreti. Se è vero che il Copasir è stato tenuto all’oscuro di questa modifica, è chiaro che certe lamentele sulla «dittatura sanitaria» inizierebbero a non essere più tanto infondate.

Elena Sempione

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Paolo Ceci 5 Agosto 2020 - 7:30

Dove sono finiti i forconi? È possibile che non ci sia più una democrazia? In Italia possiamo dire o scrivere ciò che vogliamo o quasi.tanto chi ci comanda fa quello che vuole

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