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Renzi-Conte, resa dei conti rimandata a gennaio. “Risposte o governo a casa”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 18 dic – Resa dei conti rimandata tra Renzi e Conte: il leader di Italia Viva aspetterà fino ai primi giorni di gennaio per decidere se far cadere il governo o meno. Il premier dunque ha tempo fino a subito dopo l’approvazione della legge di Bilancio per soddisfare le richieste del senatore di Rignano. Stiamo parlando dei 209 miliardi del Recovery fund, su cui Renzi non può non mettere le mani come tutti gli altri alleati giallofucsia. E stiamo parlando dell‘attivazione del Mes sanitario, che Iv chiede da mesi e che è fortemente osteggiato – almeno in apparenza – dal Movimento 5 Stelle.

Ieri l’incontro tra il premier e Italia Viva per la verifica di governo

Ieri nel breve incontro tra il premier e la delegazione di Iv nell’ambito della verifica di governo, i renziani hanno ribadito in un documento consegnato a Conte il concetto espresso dal loro leader nella lettera di richieste, pubblicata su Facebook. Il premier deve cambiare metodi e contenuti dell’azione di governo, a partire dalla cabina di regia per i miliardi Ue. Non esiste – è la richiesta di Iv – che Conte gestisca tutto da solo, accarezzando l’idea di quei “pieni poteri” finora espressi a colpi di Dpcm anti-coronavirus. L’incontro di ieri dunque non si è raggiunta alcuna tregua. Anzi, è partito il conto alla rovescia per la caduta del governo.

Renzi: “Risposte da Conte o governo va a casa”

La posizione di Renzi è chiara e stavolta pare che il leader faccia sul serio, come ribadito in una intervista al Corriere della Sera. La palla passa a Conte: sta a lui dare risposte, altrimenti il governo va a casa. In sostanza sono questi i termini del prendere o lasciare del leader di Iv. “Se la maggioranza che sostiene Conte capisce che questo è il momento del rilancio politico, bene. Se si pensa di continuare come si è fatto negli ultimi mesi, Italia Viva saluta tutti e toglie il disturbo“.

Altro che voto anticipato, Renzi confida in Mattarella

Renzi poi spiega che il voto anticipato non è affatto l’unica soluzione in caso di crisi. E precisa che un conto è quello che valuterà il presidente della Repubblica, un conto quello che scrivono i giornali. “Il Colle è il Quirinale, non i quirinalisti. E al Quirinale siede un Presidente che conosce la Costituzione meglio di chiunque altro. Lui sa cosa si fa in caso di crisi e qual è il suo compito in tale situazione. Suggerisco di non tirarlo per la giacchetta. Il nostro compito, tuttavia, è quello di provare a evitare la crisi“.

Il leader di Iv torna alla carica con il Mes sanitario

Sul delicato nodo del Mes sanitario, il leader di Iv fa presente che “se siamo il Paese che ha il numero più alto di morti dobbiamo dirci che servono più soldi per la sanità. Dire no al Mes costa all’Italia 300 milioni di euro all’anno. Ma le sembra logico questo arroccamento ideologico? Se avessimo chiesto il Mes a primavera oggi avremmo molte risorse in più”. Tuttavia, come è noto, Conte è contrario (perché deve tenersi buono il M5S).

L’ex segretario Pd conta sul sostegno dei dem

Il leader di Iv non si sente solo in questa resa dei conti con il premier, che potrebbe sfociare in una crisi di governo. “Se ancora conosco i gruppi parlamentari Pd le dico che essi condividono la lettera che abbiamo inviato a Conte al 99%. Adesso tocca al gruppo dirigente del Nazareno decidere se fare sul serio o no”, dice l’ex segretario dem. Durissimo invece il giudizio sui grillini: “Hanno una tale paura di andare a casa che non possono pensare di dettare le carte. Se vogliono stare al governo devono capire di non avere la maggioranza assoluta. Se invece pensano di fare da soli, bene, faranno senza di noi”.

Più chiaro di così. La bomba dunque è sganciata. In questi giorni Conte dovrà trovare la quadra per andare incontro alle richieste di Iv senza scontentare gli altri alleati giallofucsia. E in tanti già ragionano su un terzo governo, sempre giallofucsia ma ovviamente con un altro premier. Come se giudicassero impossibile che la spunti Renzi. Non è escluso in tal senso che l’ex premier punti proprio a far cadere Conte. Altro che richieste.

Adolfo Spezzaferro

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Scandalo Consip, a processo il padre di Renzi e l'ex senatore Verdini | Il Primato Nazionale 18 Dicembre 2020 - 1:03

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Boccia avvisa Renzi: “Niente Draghi premier. Se il governo cade, si va a votare” – Notizie Dal Mondo 20 Dicembre 2020 - 3:58

[…] a tenere banco la possibile crisi di governo, minacciata a più riprese da Matteo Renzi, che non vede l’ora di fare le scarpe a Giuseppe Conte. Naturalmente, l’obiettivo del leader […]

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