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“Sì incondizionato a Draghi, senza veti sui ministri”. Renzi è (ancora) la spina nel fianco dei giallofucsia

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 5 feb – Come era ampiamente prevedibile, Matteo Renzi offre il suo sì incondizionato al premier incaricato Mario Draghi, non ponendo alcun veto rispetto alla eventuali componenti partitiche del governo nascente. Il leader di Italia Viva, che ha scatenato la crisi del governo Conte bis, spingendo Mattarella a convocare l’ex numero uno della Bce, non solo conferma il suo sostegno a Draghi, ma lo rafforza. Infatti l’appoggio di Italia viva infatti è “a prescindere”, “indipendentemente da quanti ministri tecnici e politici ci saranno”.

Renzi si spertica in lodi per Draghi: “E’ una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti”

“Grazie a Mario Draghi, averlo individuato come interlocutore per formare un nuovo governo ha portato immediatamente una ventata di credibilità e fiducia nel Paese – commenta Renzi -. È una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti: nessuno può negarlo. Siamo nel periodo storico in cui l’Italia avrà più soldi da spendere nella storia, e questo ci porta a dire che chi meglio di Draghi può gestire questo passaggio“, sottolinea il leader di Iv. A sentire l’ex premier, tutti i partiti dovrebbero fare come il suo e offrire sostegno a Draghi. “Il presidente della Repubblica ha fatto appello a tutti. Chi oggi pone veti non fa solo un errore politico ma rifiuta l’appello del presidente della Repubblica che ha escluso per questo governo una connotazione politica. E ha parlato di un governo cui tutte le forze possano dare un sostegno”.

“Sostegno senza veti”, la frecciatina ai giallofucsia del leader di Iv

Sosterremo Draghi senza veti, indipendentemente da quale sarà la formazione e da quanti ministri tecnici e politici ci saranno“. Una frecciatina tutt’altro che velata a chi nel Pd e in LeU pone veti alla Lega. Insomma, Renzi si conferma spina nel fianco dei giallofucsia anche nel post-governo Conte bis. In effetti, ora che tutti vogliono andare al governo con Draghi, porre condizioni – come fanno Pd e LeU – non fa di certo guadagnare punti agli occhi del premier incaricato.

Berlusconi chiama Draghi: “Non sarò presente alle consultazioni” (per problemi di salute)

Chi invece dovrà rinunciare a incontrare Draghi, oggi pomeriggio – dopo FdI e Pd -, è Silvio Berlusconi, per motivi precauzionali legati alla sua salute. Lo ha comunicato lui stesso al premier incaricato, in un lungo e cordiale colloquio telefonico in cui ha espresso rammarico per il fatto che non sarà presente all’incontro. Berlusconi ha inoltre anticipato la posizione di Forza Italia che sarà illustrata dalla delegazione composta dal vicepresidente Tajani e dalle capigruppo Bernini e Gelmini. Come è noto, FI è tra i partiti che sicuramente daranno l’appoggio al governo Draghi. Esecutivo che nasce “per l’incapacità della ex maggioranza di tenere per mano il Paese – ha commentato in mattinata Giorgio Mulè, deputato e portavoce dei gruppi parlamentari FI -. Noi questa mano l’abbiamo offerta dall’inizio della pandemia. Non siamo stati ascoltati e purtroppo i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

Adolfo Spezzaferro

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