Roma, 18 set – “Salvini criminale”, con l’importante aggiunta “nazista”. È quanto si apprende dai video e dalle foto scattate da Lapresse. Più ci si avvicina al voto, più la violenza contro qualsiasi esponente del centrodestra aumenta. Per il resto, si registra un discorso debole nonché striminzito dello stesso leader del Carroccio, in linea con lo spirito di un centrodestra piuttosto claudicante.
“Salvini criminale nazista”: anche Pontida sotto assedio
Siamo all’ingresso di Pontida, storico fulcro di storia leghista, e al 25 settembre manca una settimana. Si vede. Certamente, i partiti istituzionali di sinistra si guardano bene dal fare certe sparate dirette senza senso, sebbene ben felici di proseguire nei tradizionali deliri sull’onnipresente “pericolo fascismo”, o il più recente “Pontida è provincia d’Ungheria” (l’ultima di una lunga serie di sparate firmate Enrico Letta e riportata dall’Ansa), ma in compenso ci pensano le loro ramificazioni a svolgere il lavoro più imbarazzante. Una mansione che non si può far altro che definire ridicola. Comunque, in quel della provincia di Bergamo, proprio oggi, nel giorno dell’annuale ritrovo del Carroccio, compaiono le scritte incriminate sui muri. Di vario tipo ma dello stesso tono: da “Salvini criminale a “Salvini nazi”, la festa è sempre la stessa.
Il discorso del leader leghista
Parlano Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Luca Zaia e dopo Matteo Salvini. Il capo del Carroccio prova ad avere lo stesso smalto degli anni passati (quelli precedenti al Covid, dal momento che il raduno di Pontida non si organizzava da tre anni), ma il risultato è assimilabile a una foto sbiadita. Un discorso che chiede applausi per gli interventi precedenti, sintetizza il programma elettorale e nulla più. Magari le parole varranno sempre poco, ma forse il fatto che ci sia una differenza anche solo dialettica con il 2019 non è una constatazione priva di significato. I “sei punti” del “sacro impegno” della Lega, come viene definito dal palco, alla fine risultano soltanto la riproposizione di qualcosa che si è scontrato con la dura realtà. Fatta eccezione per l’immigrazione, ovvero l’unico ambito in cui sia esistita effettivamente un’incidenza, al governo, da parte del Carroccio, e in ogni caso prima dell’ingresso nel governo Draghi. Fa abbastanza tenerezza lo “stop alle bollette”, chiesto all’unisono da tutti i partiti (Pd incluso), e riflettere su come si potrebbe effettivamente realizzare un programma del genere, con tutti gli impedimenti e le pressioni a cui – ormai è palese – è soggetta un’Italia incapace di sognare, oltre che di programmare il futuro. Il Carroccio, secondo gli ultimi sondaggi, è sotto il 13%. Qualcuno dice addirittura sotto il Movimento 5 Stelle. Un motivo c’è.
Alberto Celletti
2 comments
Fermo restando che il partito demoniaco e il suo agente sono da emarginare è da ricordare che il reddito dei fancazzisti è stato approvato perché il segretario lega lo ha barattato con quattro cazzate sulla sicurezza che non hanno avuto fortuna contrariamente al RDC che è diventata una piaga sociale al pari della droga… Ergo Salvini va a cagher
[…] Primato Nazionale – Roma, 26 set – La Lega passa dai fasti del 2019, quando alle elezioni europee volò al 34% dei consensi, alle […]