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Sono i soliti centri sociali: la violenza antifascista di Milano ferisce un poliziotto

by Alberto Celletti
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Roma, 5 dic – Si scrive corteo antifascista, si legge ancora una volta centri sociali. E i risultati sono i soliti. Disordine, caos, violenza. A farne le spese anche un poliziotto, per fortuna in modo non serio.

La violenza del corteo antifascista a Milano

Secondo quanto riporta l’Ansa, la violenza prodotto durante il corteo antifascista di Milano ha generato anche un ferito: è un poliziotto, rimasto infortunato nel corso dello scontro tra antagonisti e forze dell’ordine. La “Rete Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale” era partita da Piazza Fontana. Da loro, circa una settantina di persone si sono staccate, tentando di accedere all’area del Foro Bonaparte e spingendo sui reparti antisommossa allestiti da Polizia e Carabinieri.  A quel punto, secondo quanto riferisce la Questura, le forze dell’ordine hanno tentato di respingere gli antagonisti stessi: da lì la violenza di questi ultimi e il ferimento del poliziotto.

Sono i “soliti” centri sociali

Insomma, sono i soliti centri sociali. Quelli che ciarlano di pacifismo e democrazia per poi perpetrare sistematicamente l’opposto. In questo caso, come riportato dal Secolo d’Italia, l’opposto era ovviamente prendersela con un altro corteo, organizzato da gruppi contrapposti, di destra, intitolato “Uniti contro la Guerra” in Ucraina, iniziato in Piazzale Cadorna nello stesso orario, e che aveva in previsione di concludersi in Piazza Santa Maria delle Grazie. Ovviamente i “pacifisti” che feriscono poliziotti avevano esordito con le solite frasi al miele, dichiarando che  “Milano ama la libertà, contro ogni guerra e ogni fascismo”. Ma senza dimenticare che gli altri non possono parlare, e quindi bisogna protestare “contro l’iniziativa organizzata dai neofascisti a sostegno dell’aggressione Russa all’Ucraina”.

Lo zampino dell’Anpi

Figuriamoci se in questa storia triste non potesse rientrare l’Anpi, anch’essa ben interessata a bloccare la manifestazione di Piazzale Cadorna. Roberto Cenati, presidente dell’associazione, aveva pure scritto al sindaco Beppe Sala per chiedergli di prendere pubblica posizione contro il corteo. Nulla di nuovo dal mondo centrosocialaro antifascista, e dai signorotti che si spacciano per democratici al loro fianco.

Alberto Celletti

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