Roma, 23 giu – Il ministro più triste arriva a definire gli hub vaccinali dei “luoghi di festa, dove le persone sono contente”. Così Roberto Speranza, a CartaBianca su Rai 3, riesce a tirar fuori la sua peggior gaffe. Se vogliamo chiamarla così e non una palese sciocchezza intenzionale. Perché dopo una pandemia e un lungo lockdown che ha bloccato l’Italia, provocando enormi danni sanitari ed economici, definire luoghi di festa gli hub vaccinali, ovvero i centri dove vengono somministrati i vaccini, è quantomeno fuori luogo.
Speranza, dagli hub vaccinali luoghi di festa all’infinito stato di emergenza
Eppure Speranza è talmente preso dal suo deprimente eloquio, da vedere il giubilo negli altri. In ogni caso, dice poi il ministro della Salute, adesso è necessario “monitorare le varianti che forniscono un elemento di preoccupazione” poiché “la Delta non c’era fino a un mese fa”. E sulla scuola osa addirittura buttarla là: “Penso che torneremo in presenza”. Ma non ci dica. Ci mancherebbe solo che il governo imponga di nuovo la didattica a distanza il prossimo autunno. Certo, visto il modus operandi adottato sin qui tutto è possibile, ma ci vorrebbe un bel coraggio. Alla richiesta di delucidazioni sullo stato di emergenza, Speranza non si sbilancia: “Valuteremo nei giorni precedenti alla scadenza, analizzeremo i dati e decideremo in base alla curva e all’impatto delle varianti”. Con tutta calma, d’altronde che fretta c’è di sapere se il governo ha intenzione di continuare il commissariamento della politica delegando la gestione del Paese a un comitato tecnico-scientifico.
Leggi anche: Vi spieghiamo cos’è davvero lo stato di emergenza e perché verrà prorogato (purtroppo)
Una gaffe continua
Per Speranza gli hub vaccinali sono luoghi di festa, ma nessuno osi festeggiare per l’addio alla mascherina all’aperto. Sul tema il ministro è riuscito a irritare pure la conduttrice della trasmissione Bianca Berlinguer, non certo tacciabile di simpatie sovraniste. Quando infatti la Berlinguer ha ricordato la possibilità di togliere la mascherina all’aperto dal 28 giugno, Speranza è corso subito a precisare: “Non sarà un abbandono della mascherina“. Dovremo portarla “sempre con noi”, ha detto. A quel punto la Berlinguer, decisamente innervosita, ha tuonato: “Non ho detto che leviamo la mascherina, ho precisato che potremmo non utilizzarla più all’aperto”.
Alessandro Della Guglia
4 comments
[…] Leggi la notizia su Il Primato Nazionale Segui le nostre rassegne su TELEGRAM e su TWITTER Precedente […]
[…] Leggi la notizia su Il Primato Nazionale Segui le nostre rassegne su TELEGRAM e su TWITTER Precedente […]
Siamo al “mal comune mezzo gaudio” di infame e continua memoria…
Tuta in lattice o cuoio?
Gatto a nove code o frustino da galoppo?