Roma, 31 gen – Berlusconi voleva far fuori i professionisti della politica, Renzi voleva rottamare i vecchi tromboni, il M5S voleva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, Sel voleva portare nell’aula una ventata laica e progressista.
Insomma, a vedere la stessa ragion d’essere di gran parte dei protagonisti della scena politica italiana è davvero un mistero come da questo Parlamento possa uscire il nome di Sergio Mattarella come nuovo Presidente della Repubblica.
Un grigiocrate fatto e finito, un notabile siciliano della vecchia Dc, uno di cui nessuno conosce il timbro della voce e in molti neanche si ricordavano chi fosse fino a un paio di giorni fa.
Ma sì, moriremo tutti democristiani, è ovvio. Ma il vero capolavoro di Renzi non è stato tanto quello di far diventare centristi gli ex comunisti, quanto quello di farglielo fare con convinzione ed entusiasmo.
La Balena bianca trionfa, quindi. “Dopo vent’anni – ha detto Cirino Pomicino al Corriere della Sera – tutti questi innovatori hanno dovuto cercarsi un inquilino del Colle scegliendolo tra i protagonisti o i comprimari della Prima Repubblica. Ci faccia caso: neppure uno, dei nomi presi in considerazione, è figlio della tanto mitizzata Seconda Repubblica”.
Forse perché la Seconda Repubblica è stato un bluff di trasformismo e saltimbanchi. O forse perché gli ex diccì avevano miliardi di difetti, ma tra un ruberia e una strizzata d’occhio ai poteri forti, legali e illegali, capitava loro persino di fare politica, cosa che di questi tempi è invece sempre più rara.
Adriano Scianca