Roma, 26 feb – Finisce tra la retorica e la cialtronata, come era iniziata. Commentando il sì del Senato alle unioni civili (173 favorevoli, 71 contrari, nessun astenuto), Matteo Renzi dice che “ha vinto l’amore”, poi non resiste e spara una millanteria da bar: “Ho avuto proprio ora un colloquio con Obama. E tra le altre cose, si è congratulato proprio per questa legge”. Vabbé. In ogni caso, l’ok alle unioni civili arriva grazie al consistente aiuto della destra: quella di Ncd e quella dei verdiniani. E anche questo è un dato politico interessante, anche perché Ala puzza da tempo di manovra berlusconiana sotto copertura. Quanto agli alfaniani, basta ricordare che si trattava del partito maggiormente coinvolto nel Family Day e che di quella piazza avrebbe dovuto raccogliere il lascito politico (se ce n’era uno). Il ministro dell’Interno di è affrettato a rivendicare il merito delle modifiche al ddl originario e ha rilanciato fantomatici e imminenti “aiuti alle famiglie”. Anche a quelle gay? Perché adesso il problema si pone in modo chiaro. E forse, fra gli organizzatori della manifestazione del Circo Massimo, qualcuno adesso sta ripensando all’errore di un approccio troppo istituzionale.
Come in tutte le soluzioni “all’italiana” che si rispettino, il compromesso finale scontenta tutti. Gli avversari del ddl Cirinnà vedono comunque il cedimento su un principio di fondo. Le associazioni lgbt, però, non festeggiano. Lo stralcio della stepchild adoption fa storcere il naso a molti, mentre la cancellazione, voluta dall’Ncd, dell’“obbligo di fedeltà” sembrerebbe quasi ribadire l’idea di relazioni naturalmente poco stabili fra i gay. La questione si fa spinosa e alcuni deputati del Pd, tra cui la stessa Monica Cirinnà e Sergio Lo Giudice, finiscono per depositare una proposta di legge di una riga, per “togliere dall’articolo 143 del codice Civile il riferimento all’obbligo reciproco di fedeltà tra i coniugi”, cioè per togliere l’obbligo di fedeltà anche dai matrimoni normali. Resta una pantomima gigantesca da parte di tutti, con il democristianesimo che impera in ogni schieramento. La soluzione trovata non farà precipitare l’Italia nel baratro della perdizione, servirà solo a creare una serie di intrighi giuridici che verranno sbrogliati dai soliti giudici di sinistra, nel solito modo, alla faccia di un Parlamento ormai di fatto sostituito nelle sue funzioni. E, visto ciò che produce, se lo è pure meritato.
Giorgio Nigra