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Vertice Renzi-Merkel, parole al vento e nulla di fatto

by Giuseppe Maneggio
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renzi-merkelBerlino, 29 gen – L’incontro tra Matteo Renzi e Angela Merkel era iniziato alle ore 13. Tra i propositi del premier italiano l’idea di far valere maggiormente il peso dell’Italia in Europa, in un momento in cui, a livello internazionale, il Belpaese conta veramente molto poco. Ma sono stati diversi i nodi all’ordine del giorno che hanno di fatto ammorbidito le frizioni tra Roma e Berlino dello scorso dicembre.

Per la cancelliera tedesca è urgente l’attuazione dell’accordo con la Turchia con Renzi che si è detto pronto a fare la sua parte contribuendo con un finanziamento di tre miliardi che finiranno nelle casse di Ankara. “Stiamo aspettando che le istituzioni europee ci diano alcune risposte sul modo di intendere questo contributo sull’emigrazione” ha aggiunto.

La lotta agli scafisti è stato un altro degli argomenti caldi toccati dai due interlocutori. Angela Merkel ha spiegato che “abbiamo parlato anche della questione dei profughi e dell’accordo con la Turchia, la cui attuazione è urgente. Dobbiamo combattere l’illegalità, il traffico di esseri umani e trasformare tutto questo in legalità. Vanno protette le frontiere esterne. L’Italia è un fortissimo alleato per la politica sui profughi e il suo orientamento è fondamentale“.

Sulle questione libica la cancelliera tedesca ha affermato che “insieme all’Italia possiamo mandare missioni militari per l’addestramento alla sicurezza perché la Libia passo dopo passo si trasformi in una struttura statale stabile“.

Ma anche i temi economici hanno avuto il loro peso nell’incontro che si è tenuto quest’oggi. Al centro della discussione la flessibilità dei conti tanto agognata dai nostri conti pubblici. Il fatto che la commissione europea abbia adottato, proprio a partire dall’inizio di quest’anno, una comunicazione sulla flessibilità, ha spinto Renzi a cercare qualche spiraglio di uscita dall’austerità. “Noi non stiamo chiedendo che le regole siano cambiate ma che siano applicate senza equivoci, la flessibilità era una condizione per l’elezione di Juncker“. Il premier italiano ha poi aggiunto: “Io non ho cambiato idea sulla flessibilità, spero che non lo abbia fatto Juncker“. E poi: “Noi siamo i primi a dire che dobbiamo far scendere il debito: non lo dico per fare un piacere ad Angela, ma per fare un piacere ai miei figli“. Ma la cancelliera tedesca, rimasta inflessibile, ha chiuso la questione: “Non mi immischio in queste cose. È compito della Commissione decidere l’interpretazione“.

Matteo Renzi in recupero ha successivamente affermato: “L’Italia è unita alla Germania nel dire che vogliamo più Europa, un’Europa più forte, capace di dare le risposte a tutti i problemi dall’immigrazione all’economia“. E cercando di superare le incomprensioni con la Germania ha poi aggiunto: “Non siamo d’accordo su tutto anche perché veniamo da diverse famiglie politiche, ma crediamo insieme che combattere la disoccupazione è combattere il populismo. Il nostro avversario è lo stesso“.

Il premier italiano ha per l’ennesima volta sottolineato che l’Europa non può permettersi di perdere Schengen. “Se l’Europa perde Schengen perde sé stessa: ogni sforzo che possiamo fare per mantenere vivo l’ideale europeo va fatto insieme“.

Tra i vari nodi affrontati anche quello relativo all’eventuale uscita britannica dall’Ue. “Faremo tutto ciò che è in nostro potere perché la Gran Bretagna resti nell’Unione Europea” ha detto la Merkel.

Giuseppe Maneggio

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Anonimo 31 Gennaio 2016 - 9:18

In control renzi Rebecca

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