Roma, 6 dic – La maggioranza giallofucsia è in stallo sulla manovra. E Italia Viva fa muro contro muro sulle tasse previste nella legge di Bilancio. Ieri l’ennesimo vertice per trovare la quadra si è concluso con un nulla di fatto. La situazione è delicata, tanto che Matteo Renzi vedi più probabile la crisi di governo (e l’agenzia di rating Fitch fa presente che la durata del Conte bis traballa per le continue tensioni tra 5 Stelle e Pd). Il premier Giuseppe Conte ieri è stato costretto a convocare un vertice a Palazzo Chigi dopo che Italia Viva ha abbandonato i lavori della commissione in Senato e presentato dei sotto emendamenti al maxi emendamento del governo con l’obiettivo di azzerare le nuove tasse (plastic tax, sugar tax – cara ai 5 Stelle – e stretta sulle auto aziendali). “Se queste tasse restano si rischiano 5 mila licenziamenti nei settori colpiti“, fa presente Renzi. Ma se l’esecutivo accogliesse la richiesta di Iv, dovrebbe rinunciare al gettito residuo: 5-600 milioni solo nel 2020. Iv propone coperture strutturali che attingono anche ai fondi per il Reddito di cittadinanza: un attacco evidente ai 5 Stelle. Il vertice quindi è stato aggiornato a oggi.
Botta e risposta Conte-Renzi sulla durata del governo
Conte ieri a proposito della legge di Bilancio ha dichiarato: “Non accettiamo e non ci rassegniamo a che si parli di una manovra delle tasse, siamo impegnati a migliorarla, c’è convergenza”. Poi ha risposto al leader di Iv, che aveva parlato di scarsa tenuta dell’esecutivo. “Tranquilli, il governo va avanti, Renzi è un pessimista cosmico”, ha ironizzato il premier. “Se si continua così, ci sta che si torna a votare: litigano su tutto! Noi non stiamo litigando. All’incontro di domenica quando hanno litigato noi non c’eravamo”, aveva detto il leader di Iv a Piazza Pulita. Poi la previsione funesta per il governo giallofucsia: “Do il 50% di possibilità che rimanga in piedi. Rischiano di andare alle elezioni perché in questa fase se si continua a litigare sulle tasse, sulla sugar tax, si rischia. E una tassa sulla plastica non si può fare”, è il punto di vista di Renzi. E quando gli chiedono chi sarà a rompere, ha risposto: “Di Maio tira la corda ma non può romperlo. Ma io ripeto: basta, non si può litigare su tutto“. Parole che suonano come un avvertimento. Insomma, se dem e 5 Stelle continuano così – lascia intendere l’ex premier – potrebbe essere proprio Iv a staccare la spina.
L’iter della manovra (se i giallofucsia dovessero trovare la quadra)
Se i giallofucsia dovessero trovare la quadra, in commissione al Senato si dovrebbe cominciare a votare. Il ddl di Bilancio è atteso lunedì in Aula, dove il governo chiederà il voto di fiducia. Sarà il secondo, dopo quello ottenuto ieri (con 310 sì e 199 no) su l’altro “pezzo” della manovra: il decreto legge fiscale, che deve essere convertito entro il 25 dicembre.
Occhi puntati quindi sul vertice di oggi, dove Iv arriva sul piede di guerra. Vedremo come i 5 Stelle terranno botta agli assalti renziani.
Adolfo Spezzaferro
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