Roma, 12 dic – L’Abruzzo torna zona rossa per un giorno dopo che il Tar, su richiesta del governo, ha sospeso l’ordinanza con cui la regione era diventata arancione. Tuttavia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza con cui l’Abruzzo tornerà arancione da domani 13 dicembre. Un balletto di colori che non fa che aumentare disagio e rabbia per gli abruzzesi, a partire dai negozianti. Oggi infatti contavano sullo shopping natalizio per rifarsi un minimo delle perdite causate dal lockdown. Un balletto di colori frutto della “ripicca” del governo Conte per la decisione del presidente dell’Abruzzo di anticipare il passaggio alla zona arancione. Decisione presa sulla scorta dei buoni dati sul fronte di contagi e ricoveri. Il trionfo della burocrazia giallofucsia sul buon senso.
Tar sospende ordinanza, Abruzzo torna zona rossa per un giorno
Il Tar regionale ha sospeso l’ordinanza del governatore Marco Marsilio, giudicata illegittima, che anticipava al 7 dicembre la zona arancione, rispedendo l’Abruzzo in zona rossa fino a domani. Per Marsilio, “la pervicace azione del governo produce come risultato l’insensato e schizofrenico ritorno in zona rossa, per un giorno, di una regione che da due settimane mostra valori stabilmente arancioni, ormai persino tendenti al giallo”. Il governatore spiega che “dopo che il Tar ha negato per due giorni l’esistenza di un ‘pericolo’ così grave da giustificare un provvedimento d’urgenza, era chiaro che oggi il governo avrebbe potuto provocare solo il risultato di vedere una regione cambiare colore tre volte in tre giorni. Incuranti delle conseguenze pratiche nella vita delle persone, pur di poter esibire lo scalpo del reprobo Abruzzo“. Così Marsilio in un comunicato, pubblicato anche su Facebook.
Marsilio: “Ho tutelato prima salute cittadini e poi tenuta economica del territorio”
“Mi sento con la coscienza a posto – prosegue il governatore di FdI – ho tutelato la salute dei cittadini adottando senza indugio le misure restrittive necessarie, e ho agito di conseguenza quando i dati mostrano un numero di guariti doppio o triplo dei nuovi contagiati da una settimana, tenendo conto della tenuta economica del territorio. A un atteggiamento pragmatico e aderente alla realtà dei fatti, il governo preferisce una rigida e tetragona applicazione burocratica delle norme. Rifiutandosi, come ha fatto sin dal 2 dicembre scorso, di applicare un potere di deroga che è previsto dalle norme stesse, senza dare nessuna spiegazione di questo rifiuto”.
Boccia: “Sentenza Tar ripristina principio tutela prioritaria della salute”
A sentire il governo, ovviamente, è Marsilio il colpevole. “Il Tar ha messo ordine e questa vicenda si chiude con un messaggio chiaro: nessuno arbitrariamente può modificare le diverse fasce“. E’ quanto fanno sapere da Palazzo Chigi. “Con la sentenza del Tar Abruzzo è stato ripristinato il principio della tutela prioritaria della salute. E’ necessario sempre lavorare insieme, soprattutto quando si devono prendere decisioni che impattano sulla tutela della salute dei cittadini”, sostiene il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. “E’ necessario – aggiunge – sempre rispettare le regole comuni che insieme ci siamo dati, praticando il principio costituzionale di leale collaborazione tra livelli istituzionali. Non è tempo di polemiche ma di riprendere con il presidente Marsilio un lavoro comune”, conclude.
Adolfo Spezzaferro
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