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Autonomia, presidenzialismo e niente inciuci. Patto del centrodestra per le regionali

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 18 ago – Come i giallofucsia, anche il centrodestra sigla un accordo elettorale trovando la quadra sulle richieste dei singoli alleati. Come Pd e M5S che, con capriole e voltafaccia senza precedenti ora possono correre insieme alle regionali, così Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia ratificano la loro intesa per sostenere i candidati unitari. L’occasione è quella della ricandidatura del governatore veneto Luca Zaia. L’accordo viene salutato come il patto anti-inciucio, in cui gli alleati si impegnano a non andare mai con la sinistra. In sostanza, Lega e FdI ottengono da FI di mettere nero su bianco che non cederà alle sirene di Conte in nessun caso. Impresa più che facile, ora che Zingaretti e Grillo si sono accordati pure sul territorio, blindando ulteriormente la maggioranza di governo a prescindere da Conte (che puntava sull’ex Cav per liberarsi dal ricatto in Senato di Matteo Renzi).

Autonomia e presidenzialismo: ecco il patto tra Lega e FdI

A quattro giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste elettorali per le elezioni regionali del 20-21 settembre, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi chiudono l’accordo in Veneto. La coalizione di centrodestra conferma il sostegno della ricandidatura del governatore uscente. Al centro dell’intesa l’autonomia per la Lega e il presidenzialismo per FdI. Da una parte, Zaia pretendeva la sottoscrizione da parte di tutti gli alleati, compresi i più scettici tra le fila di FdI, del suo progetto autonomista; dall’altra il partito della Meloni chiedeva il sostegno al presidenzialismo e la sottoscrizione di un patto anti-inciucio in cui i sottoscrittori si impegnavano a non dare vita, in questa e nella futura legislatura, ad alleanze con altri partiti politici. Entrambi gli alleati hanno ottenuto quanto richiesto.

Meloni: “Grazie a FdI centrodestra firma patto anti-inciucio”

Grazie a Fratelli d’Italia il centrodestra compatto firma il patto anti-inciucio. Fin dalla campagna elettorale per le politiche del 2018 chiedevamo agli alleati di sottoscrivere questa proposta, abbiamo rinnovato l’appello ad Atreju 2019 e durante la grande manifestazione in Piazza San Giovanni. Oggi finalmente è arrivata la firma degli alleati e voglio ringraziare Matteo Salvini e Silvio Berlusconi“, annuncia la leader di FdI. “Di fronte alla richiesta del governatore del Veneto di confermare il sostegno all’autonomia, Fratelli d’Italia ha chiesto e ottenuto di aggiungere all’accordo anche quelli che considera essere due punti imprescindibili – spiega la Meloni -: il sostegno di tutto il centrodestra al presidenzialismo, elemento fondamentale per rafforzare l’unità nazionale e l’efficienza delle istituzioni centrali, e il patto anti-inciucio per vincolare tutti i partiti della coalizione al rispetto degli impegni programmatici presi con i cittadini”.

L’attacco ai giallofucsia

“Mentre Pd e 5 stelle litigano per le poltrone e si presentano divisi alle regionali, il centrodestra lancia un altro grande segnale di compattezza e oggi dice con una voce sola: mai al governo con la sinistra“, conclude la Meloni (anche se in realtà molto probabilmente dem e grillini si accorderanno su qualche nome).

Fontana: “Trattativa lunga e complicata”

Al contempo, il vicesegretario federale della Lega Lorenzo Fontana annuncia la sottoscrizione del patto sull’autonomia. “E’ stata una trattativa lunga e per certi versi complicata – sottolinea il segretario della Liga Veneta -. Oggi dal Veneto parte l’accordo base per il futuro governo del Paese. Abbiamo richiamato gli alleati a un impegno particolare sull’autonomia, un punto che per noi è fondamentale e rispecchia il volere espresso da oltre 2 milioni di veneti”. “Lo abbiamo detto fin dall’inizio, l’autonomia è un aspetto imprescindibile e prioritario che, dovendo passare da Roma, necessita di un accordo a livello nazionale tra tutti i partiti di centrodestra. Siamo quindi soddisfatti di aver convinto, su questo punto, anche gli altri partiti”.

Adolfo Spezzaferro

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7 comments

Maria Cipriano 18 Agosto 2020 - 7:21

E chi se ne importa dell’autonomia e del presidenzialismo? Gli italiani hanno ben altri problemi, il primo dei quali è che c’è bisogno dello Stato, non di queste architetture astratte. Faranno il solito buco nell’acqua, ma questo è il mio parere, naturalmente.

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Anton 19 Agosto 2020 - 8:16

Ma poi, cosa mai abbiano di… “destra”, non riesco proprio a capirlo. A me sembra solo neo-conservatorismo di stampo liberale. Però è anche vero il fatto che, al momento, non abbiamo altro. Purtroppo.

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Fabio Crociato 20 Agosto 2020 - 11:44

Di destra non hanno nulla, o poco, salvo non voler nessuno alla loro dx! La questione verte sul loro elettorato colmo di volontà, verità e spinta innovativa, realmente rivoluzionaria, ingabbiati dal sistema. Il lavoro è tutto lì (sic)… La buona sx ha problemi analoghi…. di Stasi (!) inconcepibile. Perché è impossibile migliorare? Qualcuno dovrà rispondere a questa domanda ed essere onestamente giudicato per questo. Prima o poi, indipendentemente, dal ns., personale, corso da mortali.

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Michele A. 19 Agosto 2020 - 9:17

Sarà stato un caso, ma ho incominciato a canticchiare una canzone di Mina e non riesco a smettere……….”Parole, parole, parole, parole, soltanto parole, parole tra noi”…………
Purtroppo mancano i veri uomini di una volta.

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