Roma, 5 gen – Una vita giornalistica passata a combattere Berlusconi, per poi riabilitarlo oggi, perchĂ© adesso i potentati della finanza sono impegnati a scongiurare l’avvento dei partiti “populisti”. Ecco allora che l’uscita di Bill Emmott, ex direttore dell’Economist, non è del tutto sorprendente: “E se Silvio Berlusconi finisse per essere il salvatore politico dell’Italia? Non escludetelo”.
“Berlusconi è troppo dipendente dalla politica e ha interessi economici da difendere”, così diceva Emmott nel 2013. Quando nel 2001 guidava ancora uno dei settimanali piĂą influenti al mondo liquidò così il leader di Forza Italia: “Unfit to lead Italy” (inadeguato a guidare l’Italia). Fu una copertina che ebbe un’eco impressionante, al centro anche di una causa contro l’Economist poi persa da Berlusconi. Emmott però non si è limitato ad attaccare piĂą volte il cavaliere sulla rivista inglese, ha rilasciato negli anni numerose interviste a quotidiani italiani in cui identificava nel leader del centrodestra il problema principale della politica italiana, arrivando a scrivere un libro apposito edito in Italia da Rizzoli nel 2010: “Forza, Italia: come ripartire dopo Berlusconi”.
Due anni dopo il giornalista girò anche un documentario (Girlfriend in a Coma) sull’Italia post berlusconiana e rimarcando tanto per cambiare argomento i mali del berlusconismo. Con le elezioni del 4 marzo 2018 alle porte, la musica di Emmott è invece cambiata, come riportato dal Corriere della Sera secondo il vecchio accusatore, Berlusconi ora è cambiato: “E’ un vecchio statista dalla mani sicure. Ha addolcito la propria immagine, parlando per i pensionati e professando un nuovo interesse per i diritti degli animali. E, last but not least, è ancora un formidabile uomo da campagna elettorale e possiede le principali tv commerciali”. Se riuscirĂ  a prendere piĂą voti di tutti “sceglierĂ  direttamente il premier o, piĂą probabilmente, sarĂ  l’uomo chiave nei negoziati per un governo di coalizione tra centrodestra e centrosinistra”.
Insomma una riabilitazione in piena regola, un tentativo di lodare un vecchio acerrimo nemico pur di non trovarsi di fronte altri nemici. PerchĂ© in fondo Berlusconi non destabilizza, non fa così tanta paura ai poteri forti. Come la recente storia politica dimostra, è anzi utilissimo ai giochi proprio perchĂ© garantisce loro un salvagente. Un bluff continuo dotato di sparate mediatiche furbastre, per catturare voti e sottrarli a chi probabilmente darebbe davvero una scossa allo status quo. E’ insomma una sicurezza per la finanza progressista internazionale. Viceversa quindi, per gli italiani è peggio di prima.
Eugenio Palazzini

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1 commento

  1. Ricapitolando, i cattocomunisti sono talmente disperati e disillusi dai loro fallimenti , che, dando prova di arroganza e idiozia, sperano che il berlusca dopo aver masticato amaro e lasciato il paese a monti sia ora lo statista moderato ed illuminato che li preserverĂ  da presunte derive neo fasciste…….siete fuori come i balconi bastardi razzisti traditori sinistrorsi…..il paese si è svegliato e ne dovrete uccidere troppi per continuare a trattare gli italiani come sudditi e schiavi.

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