Home » Cgil e Uil, che smacco: il Garante gli boccia lo sciopero generale, ma vanno avanti lo stesso

Cgil e Uil, che smacco: il Garante gli boccia lo sciopero generale, ma vanno avanti lo stesso

by Alberto Celletti
0 commento
Cgil sciopero

Roma, 14 nov – Che Cgil e soci siano un’espressione assolutamente inutile di tutela dei lavoratori non è certamente una scoperta, ma che le figuracce per Maurizio Landini e colleghi proseguano in questo modo onestamente lascia di stucco. L’ultima riguarda il Garante degli scioperi, che si è espresso sulla mobilitazione definita “generale” del 17 novembre. Contestando proprio l’appellativo, come riportato anche dall’Agi.

Cgil, il Garante fa “secco” lo sciopero: “Non può essere generale”

La Cgil e la Uil dunque si trovano di fronte pure allo smacco del Garante, che così si esprime in una nota sulla giornata di venerdì contro la manovra finanziaria del governo:  “All’esito dell’audizione odierna con le Confederazioni sindacali Cgil e Uil, in merito alla proclamazione dello sciopero nazionale del 17 novembre, la Commissione di garanzia ha ritenuto di confermare il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre, ai sensi dell’articolo 13, lett. d) della legge n. 146/90”. E poi: “Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici (delibera n. 03/134)”. “La Commissione di garanzia, con la decisione assunta non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”.

Le regole

La ommissione di garanzia dell’attuazione della legge sull’esercizio del diritto di sciopero ha dunque dichiarato che lo sciopero indetto da Cgil e Uil non può configurarsi come generale perché non comprende 16 settori ed è spalmato su 5 giorni. Poiché, poi, si tratta di uno sciopero plurisettoriale che deve rispettare le normative dei settori stessi. Secondo la delibera del 2023 c’è una serie di deroghe alle normative solo in caso di sciopero generale. In quezto caso, non ci sono: dunque,vanno applicate le singole discipline. Una di queste è – ad esempio – che la durata non può essere di 24 ore. Inoltre, andrà escluso per forza il trasporto aereo o quello dei Vigili del Fuoco. Interruzioni per 24 ore di ogni servizio, infatti, sono previste solo nello sciopero generale, e Cgil e Uil, per rispettare le disposizioni, dovrebbero limitare la mobilitazione a 4 ore. Non solo: in caso di violazione, è plausibile anche un procedimento sanzionatorio avviato dal ministero.

Ma i sindacati sono come i bambini: se ne fregano

Cosa fanno Cgil e Uil? Semplice, se ne fregano. Non paghi della figuraccia, preferiscono ignorarla. E così, su Twitter, il post della Confederazione generale italiana del lavoro recita: “Confermiamo la proclamazione dello sciopero generale e le sue modalità di svolgimento per la giornata del 17 novembre. Non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di Garanzia. Si tratta di un’interpretazione che non riconoscendo la disciplina dello sciopero generale, mette in discussione nei fatti l’effettivo esercizio del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione a tutte le lavoratrici ed i lavoratori”.

Insomma, se le cose non sono come le diciamo noi, incrociamo le braccia e diciamo che gli altri sono cattivi. Questo, in sintesi, il riassunto della “risposta” di Landini e compagni.

Alberto Celletti

 

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati