Roma, 18 mar – “Di Maio ha scelto la poltrona comoda della casta e di offendere le famiglie. Le sue affermazioni di oggi su Facebook sono da querela. Per lui a Verona ‘si arriva perfino a negare il tema della violenza contro le donne’? Ma come si permette di diffamare così il Congresso e noi organizzatori?”. E’ la dura replica di Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente del XIII Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo 2019 in risposta al post su Facebook del vicepremier e capo politico del M5S Luigi Di Maio, in cui invita i suoi a non andare a Verona: “Impossibile la nostra presenza dove si nega il tema della violenza sulla donna”, è la grave accusa.
“Mai detto o pensato una cosa del genere. Noi crediamo nella libertà, nei valori e nel progresso caro Di Maio, che infatti fanno rima con famiglia”, hanno dichiarato Brandi e Coghe. “Lo abbiamo già scritto e abbiamo già smentito – hanno poi aggiunto – annunciando anche azioni legali, che è solo fango quello che ci è stato e ci stanno buttando addosso”.
“Noi siamo per l’articolo 37 della Costituzione”
“Noi – spiegano gli organizzatori del forum – non vogliamo obbligare la donna a lavare e stirare, quella è la macchietta che dipingono certi giornali neanche più utili ad incartare le uova e infatti in grande crisi. Noi siamo per l’art. 37 della Costituzione che parla di promozione di politiche che assicurino alla donna lavoratrice ‘gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore’, e condizioni di lavoro che consentano ‘l’adempimento della sua essenziale funzione familiare’. Detto questo, ci chiediamo però se, a questo punto, per il M5S le migliaia di madri e nonne casalinghe che hanno dedicato la vita alle proprie famiglie non siano realizzate come donne“.
“E’ una vergogna – hanno proseguito gli organizzatori – che un vicepremier si presti a questa denigrazione gratuita e illecita. A Di Maio un suggerimento: fermi una madre per strada e le chieda quanto è contenta di essere abbandonata dallo Stato alle oggettive difficoltà economiche, lavorative e di organizzazione. L’Italia è con noi, al Palazzo non resta che scegliere se allontanarsi ancora di più dalla gente”.
La posizione durissima di Di Maio nei confronti dell’evento di Verona (a cui parteciperanno in massa i big della Lega) appare inspiegabile. A meno che non la si collochi nella campagna elettorale per le Europee. Forse il capo politico pentastellato sta mirando a pescare voti tra i nemici della famiglia tradizionale. Consensi tradizionalmente di sinistra.
Ludovica Colli