Roma, 8 mag – Aveva già fatto ridere la candidatura di Carlo Cottarelli nelle fila del Pd, nel senso che il suo orientamento era chiarissimo al di là della sua sedicente imparzialità. Ora le “dimissioni” sono, se vogliamo, ancora più comiche.
Cottarelli via dal Pd e dal Senato
Cottarelli, dunque, lascerà il Pd e si dimetterà da senatore. Purtroppo, non ce ne libereremo tanto facilmente, visto che lo stesso ha spiegato che l’Università Cattolica gli ha chiesto di dirigere un programma sulle scienze sociali ed economiche, rivolto agli studenti delle scuole superiori. “Questa cosa purtroppo non è compatibile con il Senato e ho deciso di rinunciare alla posizione di senatore. Mi dimetterò nel corso della prossima settimana”. Al tempo della sua candidatura aveca dichiarato: “L’Italia è a un bivio. Per me essere progressista vuol dire mettere al centro della politica la giustizia sociale“. Eggià.
Le divergenze con la Schlein
Cottarelli aveva sostenuto Stefano Bonaccini nella corsa per la segreteria del partito, ed aveva già espresso di trovarsi a disagio con Elly Schlein. Sul seggio vacante, dice: “È giusto che quel seggio torni al Pd fra l’altro la prima non eletta è una persona molto brava, Cristina Tajani, che insegna al Politecnico di Milano, ed è anche abbastanza vicina all’area di Elly Schlien. Poi è una donna, si migliora anche la parità di genere”. Finisce così l’esperienza in parlamento – ma, temiamo, non politica – di una specie di Luigi Di Maio che ha fatto soltanto finta di farcela.
Alberto Celletti