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Duro scontro tra Salvini e Famiglia Cristiana: "Giornale di ultrasinistra". "No, difendiamo l'umanità"

by Lorenzo Zuppini
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Roma, 14 dic – “Famiglia Cristiana è un giornale di ultrasinistra”. “Difendiamo l’umanità”. È scontro a distanza tra il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini e il settimanale per antonomasia dei cattolici italiani, il paolino Famiglia Cristiana. Motivo del contendere, e goccia che ha fatto traboccare il vaso, scatenando lo scontro senza mezze parole, è un articolo pubblicato dal settimanale relativo al Decreto Sicurezza.
Secondo i Paolini, in un pezzo a firma dell’arcivescovo di Campobasso mons Giancarlo Bregantini, tale Decreto avrebbe messo in mezzo a una strada una famiglia di richiedenti asilo, composta da marito ghanese, moglie nigeriana incinta e una bimba di sei mesi. Di qui la critica alle posizioni del Ministro relative al presepe:  “Non si può invitare a fare il presepe e non accogliere negli Sprar una coppia vera di giovani sposi che ha avuto un bimbo qualche mese fa e che ora è per strada”
Ma nei fatti il ministro spiega che non è così dato che la misura non è retroattiva e prevede l’allontanamento dalle strutture solo per chi non ha più diritto a rimanervi. “Mi spiace – sottolinea Salvini – per l’ennesima menzogna di Famiglia Cristiana e ringrazio tutti quei parroci e quei lettori che mi hanno testimoniato, in passato (ricordate la squallida copertina ‘Vade retro Salvini’) e in queste ore vicinanza e affetto, preferendo il dialogo, l’approfondimento e la costruzione ad attacchi e bugie degne di un giornale politico di ultrasinistra, non di un settimanale cattolico. Buon Santo Natale, sempre che qualcuno non si offenda…”.
Una dichiarazione che ha scatenato le ire del direttore di Famiglia Cristiana, Antonio Rizzolo, che difende la posizione del suo giornale, bolla le parole di Salvini come “boutade messe lì” e afferma: “noi non siamo né di sinistra, né di destra, raccontiamo solo le cose, le storie delle persone”. E in una nota il settimanale conferma “punto per punto la cronaca pubblicata”.
Anna Pedri

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blackwater 14 Dicembre 2018 - 12:46

Devo essere sincero; non solo non ho capito a che titolo noi si debba mantenere una coppia di Africani qualsiasi (non sono Siriani fuggiti da Aleppo bombardata,giusto per dire) solo perchè lei è nuovamente incinta a pochissimi mesi di distanza dall’ultimo parto, ma se di correlato ci si possa fare anche qualche domanda su che testa debba avere uno straniero che prima ancora di avere un lavoro ed una posizione giuridica definita,decida di essere più volte papà,tanto pagano gli altri.
A proposito,nell’America “ius solis” che a molti sembra piacere tanto, a questo signore e compagna diciannovenne avrebbero chiesto per il parto circa 18.000 USD per i costi dell’ospedale (se non sei residente e non hai un lavoro con copertura assicurativa paghi tu in prima persona)—-da noi ci si scandalizza invece se oltre alle spese sanitarie gratis (cioè pagate dal resto della collettività) non gli si offra anche appartamento e pensione per tutta la vita.

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