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Emorragia 5stelle, Giuseppe Conte contro i traditori del secondo mandato

by Andrea Bonazza
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Roma, 31 lug – Tempi duri per il Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno a settembre 2022. Mentre una larga parte di grillini ed ex pentastellati si sta facendo un esame di coscienza per la continua perdita di parlamentari e consensi, il nuovo dirigente alla guida del Movimento, Giuseppe Conte, va avanti diritto per la sua strada. Già; la sua. Dalla prima fase dell’emergenza pandemica Covid19, l’ex premier di Beppe Grillo sembra infatti averci preso gusto a rimanere sotto i riflettori e dare ordini.

“Continuiamo a perdere”

Abbiamo perso e perdiamo ancora in questi giorni e ore alcuni portavoce, si stanno staccando e cercano una collocazione, si sono attrezzati per muoversi e garantirsi un futuro politico da professionisti“. L’avvocato foggiano Giuseppe Conte non digerisce l’emorragia dal movimento in questa delicata fase elettorale. “Auguri, andate tranquilli, liberi in pace, sereni con le vostre coscienze, ma non ci propinate veleni, non lo consentiamo”.

La regola del secondo mandato

Alla riunione in Campania con gli attivisti del Movimento, Giuseppe Conte attacca deputati, senatori e consiglieri pentastellati che lo hanno mollato dopo aver già fatto due mandati. Per statuto interno, infatti, non possono ricandidare alle imminenti elezioni. “Lasciate che propinino veleni i nostri avversari – ha ammonito arrabbiato l’ex premier – Voi siate in silenzio con più discrezione e più dignità”. Il discorso, indubbiamente, non fa una piega riferito a chi ha mangiato fino ad oggi dal ricco piatto a pentastellato. C’è però da chiedersi quanto sarebbe effettivamente ancora durata la farsa dei “cittadini al potere”, quando, proprio quest’ultimo, ha finora influito anche sui suoi stessi portavoce.

L’abbandono della barca che affonda

In collegamento sul video-social Zoom, Giuseppe Conte arriva addirittura a definire “eroi” i militanti che non abbandono la barca che affonda. “Avremo al nostro fianco a supportarci molti che hanno finito il secondo mandato e non possono ricandidarsi, sono eroi”. Dalle parole del portavoce grillino, emerge dunque una grande amarezza per la graduale disfatta del Movimento. “Alcuni sono andati via, cercano collocazione politica e ci attaccano. Possono risparmiarci le prediche, parlano con le stesse parole dei nostri avversari”.

Lo sfogo su Facebook

In un lungo post su Facebook, poi, Giuseppe Conte continua a difendere l’indifendibile utopia che vuole, in questa fase politica che si affaccia al secondo mandato, la coraggiosa rinuncia di poltrone, stipendi e pensioni da parte dei suoi militanti. “La regola dei due mandati è un monito e un impegno. Nasce da una grande intuizione: chi entra in politica rischia, con il trascorrere del tempo, di perdere di vista la ragione del suo impegno”.

Dal Vaffa-Day al Vaffa-5stelle

Discorsi, questi, che dalle giornate del “Vaffa-Day” abbiamo sentito un’infinità di volte, certo. Discorsi che hanno attratto e ipnotizzato la maggioranza del popolo italiano, portando il movimento del comico genovese a diventare il primo partito nazionale contro ogni pronostico. Ma, come lo stesso Conte ammette, sono discorsi che celano tra le righe anche “qualche controindicazione”. “A questo inconveniente, però, – continua conte nel suo post su fb – ovvieremo trovando le forme e i modi per valorizzare il patrimonio di competenze ed esperienze dei portavoce che durante questa legislatura hanno contribuito a fare del Movimento una vera, notevole forza riformatrice”.

Gli italiani si sono rotti le scatole, anche quelle di tonno

Certo è che, dalla regola “colabrodo” dei due mandati, fino ad arrivare alle discutibili competenze che finora ci hanno reso solo gli zimbelli d’Europa, le esperienze maturate dal Movimento di Grillo sono pressoché tutte a dir poco imbarazzanti. Lo sono soprattutto in questa fase, di preparazione ad una campagna elettorale, che vede il movimento svuotato dai suoi ufficiali e dalle “rivoluzionarie” idee che dovevano aprire il parlamento come una scatoletta di tonno. Agli italiani, intanto, le scatole continuano a girare e rompersi, mentre il tonno; beh, quello continuerà sempre ad abboccare alle esche dei venditori di illusioni di ogni schieramento. Tutto in nome della democrazia, della politica e dell’anti-politica.

Andrea Bonazza

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1 commento

Sergio Pacillo 1 Agosto 2022 - 7:53

Non ascoltate Speranza.

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