Roma, 31 dic – Lorenzo Fioramonti alla fine con una mossa di certo non a sorpresa lascia il Movimento 5 Stelle. L’ex ministro gretino dell’Istruzione, che alla vigilia di Natale si è dimesso per non aver ottenuto i tre miliardi di investimenti richiesti su scuola e università, abbandona i pentastellati. E lo fa con toni fortemente polemici su Facebook. L’ex grillino parla di grande delusione. “Il trattamento peggiore – dice il deputato – l’ho ricevuto dal Movimento 5 Stelle, che non ha solo criticato le mie scelte, ha colpito la mia persona“. Dice di aver incontrato molte persone con cui intende portare avanti le sue battaglie (globaliste e pseudoambientaliste) ma non conferma l’idea di un nuovo gruppo in Parlamento: “Parole al vento per riempire i giornali”. Approda per adesso al gruppo Misto, “a titolo puramente individuale“. “Il Movimento 5 stelle – spiega ancora Fioramonti – mi ha deluso molto. So che esiste un senso di delusione profondo, più diffuso di quanto si voglia far credere. È come se quei valori di trasparenza, democrazia interna e vocazione ambientalista che ne hanno animato la nascita si fossero persi nella pura amministrazione, sempre più verticistica, dello status quo. Eppure sono quelli i valori che lo hanno reso essenziale nell’evoluzione politica del nostro Paese e che io non posso rinnegare”.
Tutte le nefandezze del gretino
Il grillino che mentre lamentava pochi fondi per la scuola stanziava un milione per l’ideologia gender, se mai verrà ricordato sarà per una serie di nefandezze. Come le sue uscite di stampo globalista e anticattolico. Dalla proposta di togliere il crocifisso dai muri delle aule alla tassa sulle merendine, passando per il sì allo ius culturae e alla proposta di rendere obbligatorio lo studio dei cambiamenti climatici, sull’onda emotiva dell’attivismo di Greta Thunberg. Tanto da arrivare a permettere di marinare la scuola con tanto di circolare per scioperare per il clima.
Adolfo Spezzaferro
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