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Fuga dal M5S. Dopo Grassi, via anche Lucidi: “Chi passa dal 33 al 15% deve dimettersi”

by Adolfo Spezzaferro
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lucidi m5s

Roma, 12 dic –  Il Movimento 5 Stelle perde pezzi. Oltre al senatore Ugo Grassi, che ieri ha espresso dissenso dai 5 stelle sul Mes, il fondo salva Stati Ue, e che ha ufficializzato il suo passaggio nel gruppo della Lega. Se ne va pure il senatore Stefano Lucidi: “So che usciranno 20-30 persone. Chi passa dal 33 al 15% dovrebbe dimettersi”.

Salvini: “Porte aperte a chi non è succube del Pd”

“Diamo il benvenuto al senatore Grassi. Porte aperte per chi, con coerenza, competenza e serietà, ha idee positive per l’Italia e non è succube del Pd. Su riforma ed efficienza della giustizia e rilancio delle università italiane, col senatore Grassi lavoreremo bene”, ha commentato subito il leader della Lega Matteo Salvini.

Grassi: “Vertici M5S decidono in totale solitudine”

“Il punto è che il mio dissenso non nasce da un mio cambiamento di opinioni – spiega Grassi – bensì dalla determinazione dei vertici del Movimento di guidare il Paese con la granitica convinzione di essere i depositari del vero e di poter assumere ogni decisione in totale solitudine. Gli effetti di questo modo di procedere sono così gravi ed evidenti (a chi vuol vedere), da non dover neppure essere esposti. Basti l’esempio della gestione dell’ex Ilva per dar conto dell’assenza di una programmazione nella gestione delle crisi”. Il senatore ha parlato anche dei mesi del primo governo Conte, quando ha avuto “modo di comprendere che molti dei miei obiettivi politici erano condivisi dal partito partner di governo“. E ancora: “Oggi, forte di una reciproca stima costruita nei mesi appena trascorsi, la Lega mi offre, a fronte di un evidente fallimento della mia iniziale esperienza, una seconda opportunità per raggiungere quegli obiettivi”.

Di Maio su tutte le furie: “Dicano quanto costa al chilo un senatore per la Lega”

A quanto pare, ci sono altri parlamentari del gruppo dei 5 Stelle che sarebbero in partenza, nonostante i tentativi di convincerli a restare. Ecco perché il capo politico Luigi Di Maio è su tutte le furie: “Chi cambia casacca si dimetta dalle Camere“. I senatori che vogliono, “possono passare alla Lega ma non raccontino balle e dicano che il tema non è il Mes ma che gli hanno proposto altre contropartite… dicano quanto costa al chilo un senatore per la Lega. Il mercato delle vacche a cui stiamo assistendo è la solita logica dei voltagabbana che noi abbiamo sempre combattuto”. Nella lettera al presidente del Senato, rincara la dose Di Maio, “farebbero bene ad aggiungere il listino prezzi di questo mercato delle vacche“.

Lucidi: “So che usciranno 20-30 persone. Chi passa dal 33 al 15% dovrebbe dimettersi”

La reazione di Stefano Lucidi, altro senatore in partenza, getta scompiglio tra i 5 Stelle. “Lega o gruppo Misto, non ci sono grandi alternative. Sto valutando in queste ore”. Così il senatore Lucidi, che ha deciso anche lui di lasciare il M5S, risponde sulla sua prossima appartenenza politica, intercettato dai giornalisti davanti al Senato. “So che usciranno 20 o 30 persone e che stanno valutando di fare un nuovo gruppo ma non credo che avranno la forza per farlo, quindi non li aspetto” ha detto rispetto alle voci di corridoio che girano sull’esodo dal M5S. “Serve una spallata per far risvegliare il Movimento. Qualcosa deve cambiare in modo estremamente radicale”, afferma il parlamentare. Quanto alle critiche del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede secondo cui chi cambia casacca dovrebbe dimettersi commenta: “Ha ragione ma anche chi passa dal 33 al 15% dovrebbe dimettersi“. “Se una forza politica che ha un suo capo politico riconosciuto – ribadisce Lucidi – passa dal 33 al 15% qualcuno deve prenderne atto. Ci sono passaggi in politica che sono automatici”.

Berlusconi: “Forza Italia non aprirà le porte a nessun parlamentare”

Di avviso diverso da quello di Salvini è invece il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: “Non credo che apriremo le nostre porte a nessun parlamentare che venga da un altro partito. Io sono preoccupato del fatto che gli italiani abbiano votato non considerando il proprio interesse e abbiano portato al governo delle persone che sono incapaci, non hanno esperienza e non hanno assolutamente la statura umana ed economica per potere risolvere i difficili problemi che hanno tutti i Paesi, in particolare il nostro”. Insomma, a sentire Berlusconi, le porte di FI restano chiuse per lo scarso valore di gran parte dei parlamentari di questa legislatura.

Adolfo Spezzaferro

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4 comments

Giorgio 12 Dicembre 2019 - 4:08

Certo che nella politica italiana prevale la satira e Berlusconi è un maestro: parla di “statura”, esperienza
ma il mitico senatore Razzi dove lo mettiamo e la consigliera regionale Minetti, mah…

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Jos 12 Dicembre 2019 - 4:46

..berlusconi tiene le porte chiuse sapendo che nessun pazzo gli chiederà di entrare…ha un partito defunto e sepolto e lui, a breve, lo seguirà…

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