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Governo pronto a cedere sul Mes (nonostante i mugugni leghisti)

by Alberto Celletti
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governo mes

Roma, 22 giu – Il governo è vicino a cedere sulla ratifica del Mes. Difficilmente le cose andranno diversamente, dopo il parere positivo espresso dal Ministero dell’Economia, come riportato dall’Ansa.

Il Ministero dell’Economia dà parere positivo: governo vicino al sì sul Mes

Secondo quanto affermato dal Ministero, la ratifica del Mes non produrrebbe “nuovi o maggiori oneri”, e non ci sarebbe “un peggioramento del rischio”. Non solo, la sua ratifica potrebbe portare a un miglioramento della posizione di rating dell’Italia. Lo spacciano, ovviamente, come un “parere tecnico”. Le affermazioni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, però, hanno generato tensioni in una maggioranza che, complessivamente, finora si era sempre opposta all’adesione del cosiddetto “Meccanismo europeo di stabilità”. Tensioni che si avvertono soprattutto dalla Lega, peraltro, proprio il partito di Giorgetti. La quale resta in silenzio fino alla serata. Poi le parole del vicesegretario Davide Crippa: “Sul Mes non è successo niente”, dice. Perché il parere del Mef ha “la firma di un tecnico che fa un altro mestiere” ma “la politica dice che il Mes non si ratifica. La posizione della Lega sempre stata chiara: non serve quindi, noi rimaniamo nella posizione contraria alla ratifica del Mes”. Maggioranza e Palazzo Chigi, per ora, si prendono 24 ore di tempo.

Una strada senza uscita

Considerate le continue pressioni a cui lo stesso Giorgetti è soggetto dall’Eurogruppo, sembra che si voglia forzare la mano in ogni modo sulla ratifica. La frase “non si rinvengono nell’accordo modifiche tali da far presumere un peggioramento del rischio legato a suddetta istituzione”, che fa un raffronto tra il trattato firmato dal governo Conte nel 2021 e il primo di dieci anni prima, non dà molto spazio alle interpretazioni. Soprattutto prestando attenzione a ciò che si dice in seguito: “Rispetto alle prospettive degli altri Stati membri azionisti del Mes, l’attivazione del supporto rappresenterebbe, direttamente, una fonte di remunerazione del capitale versato e, indirettamente, un probabile miglioramento delle condizioni di finanziamento sui mercati”. Aggiungendo poi: “È possibile che la riforma del Mes, nella misura in cui venga percepita come un segnale di rafforzamento della coesione europea, porti ad una migliore valutazione del merito di credito degli Stati membri aderenti, con un effetto più pronunciato per quelli a più elevato debito come l’Italia”. Certo, bisognerà vedere se la – per ora ancora eventuale – adesione al “meccanismo” significherà chiedere in cambio qualcos altro (soprattutto sui termini del presunto nuovo patto di Stabilità), ma per ora c’è da registrare soltanto che il governo stia decisamente cedendo sul Mes, passo dopo passo, e nonostante i mugugni interni alla maggioranza.

Alberto Celletti

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3 comments

Maria Cipriano 22 Giugno 2023 - 9:12

E c’è forse qualcosa su cui questo governo non ha ceduto?

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Germano 22 Giugno 2023 - 10:20

Certo ! Ha ceduto a non fermare l’immigrazione ilegale. Adesso con loro è legale !

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Perché il governo non deve cedere alle pressioni sul Mes 22 Giugno 2023 - 4:11

[…] Governo pronto a cedere sul Mes (nonostante i mugugni leghisti) […]

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