Roma, 27 giu – Partirà domani una missione italiana a Ghat, nel Fezzan, regione meridionale della Libia, per rafforzare i presidi di frontiera. La missione sarà coordinata dal direttore del Dipartimento centrale dell’immigrazione, Massimo Bontempi. L’operazione coinvolge la Polizia di frontiera, i militari del Coi-Comando operativo interforze dello Stato Maggiore della Difesa, e il Genio dell’Esercito. Obiettivo: una base di controllo al confine con il Niger e con il Ciad. La missione rientra in un progetto del Viminale, finanziato dall’Ue.
E’ questo il primo atto concreto del governo italiano per fronteggiare l’immigrazione clandestina dopo il viaggio del ministro dell’Interno Matteo Salvini a Tripoli.
Una missione di fondamentale importanza, visto che per esempio – come riporta Gli occhi della guerrale truppe francesi di stanza sul confine tra il Niger e la Libia non bloccano gli immigratispesso provenienti proprio da ex (?) colonie francesi – che poi finiscono nelle mani dei trafficanti di uomini.
La Francia in questo territorio ha interessi tutt’altro che umanitari – vedasi l’uranio del Niger o il petrolio nel Sud della Libia. Con la missione a Ghat, quindi, l’Italia potrà, almeno in questa regione, bloccare all’origine il traffico di esseri umani che passa per quei confini e che finora è stato avallato dal governo francese. Ecco perché la Libia è ben felice di collaborare con l’Italia nel presidiare le frontiere.
Adolfo Spezzaferro

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