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Italia avanti adagio, ma ora Ventura si liberi del fantasma di Conte

by Paolo Bargiggia
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Roma, 10 ott – E così, con lo striminzito 1 a 0 di Skutari con l’Albania, quel testardo di Giampiero Ventura ha portato la piccola Italia allo spareggio play off di novembre come testa di serie tra le migliori otto seconde dei gironi che si giocheranno l’accesso al Mondiale di Russia. E ci mancherebbe altro verrebbe da dire, considerato che al Mondiale diretto ci sono andate con gli ultimi successi persino la Serbia e la minuscola Islanda. L’Italia invece ha bisogno degli spareggi. Ma tant’è. Ventura si è dimostrato un inguaribile testardo perché ha riproposto il suo credo tattico con il 4-2-4, impianto di gioco mal digerito dalla squadra. Il cittì continua a riproporre una filosofia di gioco così velleitaria, anche perché il suo ego e la sua lunga carriera, lo portano a differenziarsi e a prendere le distanze dal suo predecessore Antonio Conte, un“allievo”, che alle origini , si era ispirato proprio al 4-2-4, salvo poi abbandonarlo, prima con la Juve e poi con la Nazionale dove adottava il 3-5-2.

L’Italia ha vinto con l’Albania ma per gioco e per prospettive mondiali non ha certo riscattato il deludente pareggio per 1 a 1 con la Macedonia a Torino, giocato con il 4-3-3 e che aveva portato anche ad un faccia a faccia chiarificatore tra i senatori e gli altri della squadra, lasciando Ventura fuori dallo spogliatoio. L’allenatore deve sicuramente ringraziare il lavoro dei Vecchi della squadra come Buffon, Chiellini e Barzagli per il sostegno dentro e fuori la squadra in questi mesi difficili. Lo striminzito successo con l’Albania che è servito a mantenere il ranking per poter entrare ai play off tra le migliori quattro seconde, è servito anche a rinsaldare la panchina di Ventura, fresco di recente rinnovo. Rinfrescata leggermente anche l’immagine del suo sponsor principale in azzurro che è il presidente federale Carlo Tavecchio. Il numero uno della Figc ne aveva imposto la scelta per il dopo Conte riuscendo ad evitare in extremis l’investitura di Gianni De Biasi che contava sul supporto numericamente importante del presidente di Lega Pro Gravina e dell’allora direttore generale ed attualmente vice presidente Uefa Michele Uva.

Qualche indiscrezione alla vigilia di Albania-Italia lasciava intuire che se gli Azzurri, ricordiamo già sicuri di giocarsi i playoff, avessero perso malamente, denotando ulteriori passi indietro, il posto di Ventura sarebbe stato preso da Gigi Di Biagio, attuale cittì dell’Under 21. Sarebbe stato uno sgarbo piuttosto pesante per l’ex allenatore del Torino: lui e Di Biagio hanno filosofie calcistiche differenti, non sono certo due che collaborano e Ventura si era infastidito con il collega per non aver rispettato le consegne sulle convocazioni pre Europeo Under 21 che avrebbero dovuto risparmiare qualche big come Romagnoli (poi infortunato) e Bernardeschi in ottica Nazionale. Alla fine i sostenitori dell’Italia sono costretti ad accontentarsi anche del mini successo contro i modesti albanesi di Panucci già eliminati, ma che hanno venduto cara la pelle e creato seri pericoli alla porta difesa da Buffon. Le assenze illustri di Belotti, De Rossi, Verratti e Marchisio sono certamente un alibi da non trascurare in difesa del lavoro di Ventura. Ma adesso il cittì che si è salvato, è chiamato a fare delle scelte chiare, meno velleitarie e più in linea con il materiale umano a disposizione in vista dei playoff e di Russia 2018; per ora, il primo passo sarebbe quello di rinunciare al 4-2-4, che mette in difficoltà per primi i centrocampisti, soffocando il gioco della squadra.

Paolo Bargiggia

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