La Commissione Europea ha recentemente dichiarato che lโItalia presenta “squilibri macroeconomici eccessivi” che richiederร un โmonitoraggio specialeโ. LโUE ci rimprovera un โdebito alto, scarsa competitivitร , aggiustamento strutturale insufficienteโ. Curioso che una madre cosรฌ amorevole non si ponga dubbi circa la propria responsabilitร nel vedere che un suo figlio soffre, ma in fondo basta pensare al caso marรฒ ed ogni dubbio svanisce.
Infatti, nella sua โanalisi approfonditaโcondotta su 17 nazioni, lโEuropa ci rinchiude insieme a Croazia e Slovenia nel ghetto dei paesi con โgravi squilibri. “L’Italia deve affrontare il livello molto alto del debito e la debole competitivitร esterna, entrambi radicati nella protratta lenta crescita della produttivitร e richiedono politiche urgenti”, ribadendo, tanto per cambiare, che occorre una โazione decisiva per ridurre il rischio di effetti avversi sul funzionamento dell’economia italiana e della zona euroโ. Certo non ci voleva un team di esperti per comprendere che “il debito elevato mette un grande peso sull’economia, in particolare nel contesto di cronica crescita debole e inflazione sommessa”, gli italiani lo provano quotidianamente sulla loro pelle.
Questo perรฒ non interessa allโEuropa, nei suoi discorsi trapela infatti il suo esclusivo interesse: il profitto. Secondo lei infatti lโobbiettivo che ci dovremmo prefiggere รจ il mantenimento di โun avanzo primario molto alto – sopra la media storica – e una robusta crescita del pil per un periodo prolungato, entrambi perรฒ necessari a mettere il debito su un percorso discendente”. Ma siccome lโItalia non sembra appagare questa aspettativa la Commissione compirร un monitoraggio specifico delle politiche raccomandate all’Italia dal Consiglio nell’ambito del Semestre europeo e farร regolari rapporti all’Eurogruppo e al Consiglio.โ
Il messaggio รจ chiaro e lo ribadisce anche il commissario agli affari economici, Olli Rehn, affermando quando invita โil nuovo governo ad affrontare gli squilibri che richiedono urgenti politiche e a fare le riforme per rafforzare crescita e occupazione”.
Lanciando tutti questi messaggi perรฒ, lโEuropa lascia inascoltati tutti i moniti che il popolo italiano gli sta lanciando. La sua fortuna, finchรฉ dura, รจ che a fare da filtro cโรจ una classe politica succube e servile.
Cesare Dragandana