Roma, 1 giu – Una multa per ogni clandestino non accolto. È questa l’ipotesi che l’Ue sta valutando per “affrontare” l’emergenza immigrazione. O, per meglio dire, per continuare a favorirla, visto che non si può interpretare in altro modo una “geniale” idea come questa, riportata anche dal Secolo d’Italia.
Ue, multa di 22mila euro per ogni clandestino non accolto
Multa salatissima, quella per ogni clandestino non accolto, se l’idea dovesse concretizzarsi in realtà: 22mila euro. Un’ipotesi di accordo, proposta dalla presidenza di turno svedese, che prevede delle quote obbligatorie per i ricollocamenti che – se non rispettate – dovrebbero condurre alla sanzione summenzionata. Pagare o accogliere, insomma. Come ogni buon ricatto che si rispetti. Tanto più che alcuni casi paradossali di accoglienza mostrano situazioni ben più onerose, tipo quello della Polonia, che ha accolto i rifugiati ucraini in fuga dal conflitto versando per ciascuno di loro 200 euro. L’obiettivo è quello di arrivare a quella “solidarietà obbligatoria” paventata qualche giorno fa. La quale è stata – per il momento – respinta dal governo italiano. Questo nonostante l’Italia e gli altri Paesi del Med 5 (Cipro, Grecia, Malta e Spagna) abbiano espresso “apprezzamento per gli sforzi della presidenza Ue per alcune proposte che vanno nella giusta direzione ma che richiedono ancora ulteriore lavoro per raggiungere soluzioni che siano effettive e sostenibili”.
Ricollocamento uguale immigrazione per sempre
Come spiegato più volte in passato, è lo stesso concetto di ricollocamento ad essere perdente. O vincente, ma se si attua una politica filo-immigrazionista. Ricollocare è solo un modo per spartire il fenomeno senza fermarlo. Ma d’altronde, Bruxelles sul tema, pur non avendo mai espresso dichiarazioni ufficiali, ha sempre tenuto una politica difficilmente interpretabile. Salvo qualche dichiarazione qui e lì di “ramanzina” per i cosiddetti “migranti economici”, negli ultimi dieci anni l’andazzo è sempre stato orientato a recepire quanti più clandestini possibili. La “pausa” dopo la protesta di circa metà dei Paesi membri che hanno addirittura chiesto fondi per le costruzioni di muri anti-flussi, non cambia un quadro che è sempre stato il medesimo.
Stelio Fergola
3 comments
Il ricollocamento e’ l ‘inizio dell ‘ inferno come giustamente dicono i capi di stato Visegrad …in ogni caso 22.000 una tantum e’ un affare perche’ :
1) non devi pagare una cifra tutti gli anni che rimangono a casa tua
2) non hai il problema della presenza che vista l ‘escalation della criminalita’ e l ‘integrazione impossibile di buona parte sta diventando un problema insopportabile
Quando è che si vota per questa cz di eu che dato che c’è ci mettiamo qualche personaggio umano invece che alieni finocchi
I polacchi hanno perlopiù accolto loro affini, se non addirittura veri connazionali. L’ Ucraina è scoppiata, se qualcuno un po’ tardo non lo avesse ancora compreso. Ed è per questo che l’ extrema ratio di mandare armi è un puro assurdo, scoppiatura su scoppiatura. Salvo che la volontà principale sia stata quella di far sciamare, copiando malamente e per altre cause, un “filino” meno nobili, i russi. Poi, si sa l’ appetito vien mangiando…
Rimanendo alle sciamature forzate a tutto campo e quindi al tema generale, la responsabilità di Bruxelles si chiama incapacità politica internazionale pressoché totale con conseguente prevalere del cinismo operativo sfociante sempre più spesso nella pura e semplice difesa degli interessi di lor signori. Questo è il motivo di certe cifre in ballo (l’ essere umano definito dal riduttivo termine capitale umano è stato ancora più ridotto a codice fiscale per misure fiscali).