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Meloni contro Conte: “Con il Mes non sarà il curatore fallimentare degli italiani”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 2 dic – “Presidente Conte, lei si è presentato come avvocato del popolo. Non le consentiremo di diventare il curatore fallimentare degli italiani. La manderemo a casa prima“. Così la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni risponde al premier nel dibattito alla Camera sulla riforma del Mes, il fondo salva Stati Ue, da cui “l’Italia ha tutto da perdere”. Per la Meloni il tradimento imputato al premier c’è, eccome. “Se non ci fossero in mezzo i soldi degli italiani mi sarei divertita ad ascoltarla – dice nel suo intervento -. Ha letto 40 minuti di resoconti parlamentari per contraddire quello che ha fatto il suo governo, smentire il suo governo” sottolinea la leader di FdI. “O il trattato è emendabile e vedremo se ci saranno modifiche o come dice Gualtieri tutto è chiuso? Lei, premier Conte, mente su tutto“.

“Il premier ha svenduto gli interessi degli italiani e il giorno dopo è diventato uno statista”

“Tra le tante menzogne – prosegue la Meloni – non c’è solo il metodo ma anche il merito. Avete parlato di modifiche minime, ma non siamo cretini: il premier ha confermato che il fondo salva Stati diventa fondo salva banche. E ora si tratta di banche tedesche. Mentre le nostre banche le abbiamo salvate con i soldi nostri, ora le banche tedesche andranno salvate sempre con i soldi nostri”. Questo, è l’accusa della leader di FdI, perché “il premier ha svenduto gli interessi degli italiani in cambio del benestare delle consorterie internazionali“. Lui che era “oscuro prestanome di un governo impresentabile e il giorno dopo è diventato uno statista” grazie al cambio di maggioranza da gialloverde a giallofucsia, fa notare la Meloni.

“Trattato emendabile e l’Italia può dire di no”

Ora vediamo cosa fa Luigi Di Maio, cosa fanno i 5 Stelle, partito di maggioranza relativa. Anche perché – prosegue la leader di FdI – basta con i proclami.. non si può abbaiare alla luna e poi nascondersi nel Palazzo”. Infine la Meloni sottolinea che “il trattato è perfettamente emendabile e l’Italia può dire di no“. Per questo si rivolge di nuovo a Di Maio: “Alzate la testa e riscattatevi, dimostrate che la vostra poltrona vale meno dei risparmi degli italiani. Noi L’italia non la svendiamo e faremo di tutto per impedire questo scempio“.

Certo che se Conte farà come il suo ministro dell’Economia, il dem Roberto Gualtieri, ci sarà ben poco da sperare. Infatti, tra le proteste di FdI, nel momento in cui la leader del partito ha preso la parola, il titolare del Mef ha lasciato l’Aula, mentre alcuni deputati tentavano di trattenerlo urlando “ministro non se ne vada ascolti“.

Adolfo Spezzaferro

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