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“Non parliamo con CasaPound”. Il sindaco di Firenze diserta un confronto in una scuola

by Cristina Gauri
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Firenze, 15 mag – Quando si ha paura del confronto e si usa il paravento dell’antifascismo per giustificare le proprie defezioni. E’ successo a Firenze, dove il 23 maggio si sarebbe dovuto svolgere l’ultimo confronto tra schieramenti politici prima delle amministrative, presso un istituto tecnico.

Le diserzioni 

Ma il dibattito è stato cancellato in seguito al forfait dato dal sindaco dem Dario Nardella e da Antonella Bundu, la candidata della coalizione di sinistra. Pare che i due non riuscissero proprio a respirare a stessa aria – figuriamoci a interloquire – con il candidato di CasaPound Firenze Saverio Di Giulio. Rimanevano quindi solo centrodestra e pentastellati, e per questo motivo il preside della scuola si è visto costretto ad annullare l’appuntamento. I candidati della sinistra hanno preferito disertare un dibattito, che sarebbe servito ad orientare sui programmi elettorali gli studenti neomaggiorenni che si recheranno alle urne per la prima volta, piuttosto che “abbassarsi” a parlare con i cattivoni di CasaPound. L’appello lo aveva lanciato la Cgil venerdì, rivolgendosi “a tutti i candidati a sindaco che si dicono antifascisti” a dare forfait, in quanto “il fascismo non è un’opinione come le altre, ma un crimine, e come tale va perseguito e condannato”.

“Non si parla con CasaPound”

Come riportato dal Fatto Quotidiano Nardella ha cercato di mettere una toppa all’assenza, che è risultata peggiore della defezione: “Mi sono già scusato con il preside, che si è impegnato molto per dare ai suoi studenti l’opportunità di confrontarsi con i candidati, ma non possiamo chiudere gli occhi davanti agli atteggiamenti fascisti e razzisti di Casapound a Casal Bruciato e nemmeno tapparci le orecchie sulla definizione di ‘cittadinanza per discendenza’ di cui parla il candidato fiorentino di CasaPound, parole che rievocano le discriminazioni di razza”.

La risposta del preside

“Affermano che con i fascisti non si parla. Però con i fascisti ci hanno parlato in ben due incontri pubblici”, ha replicato il direttore didattico. “Decidono invece di non partecipare all’incontro in una scuola, dove erano da soli con studenti e insegnanti. Quindi, al di là degli slogan sbandierati a parole di persona e sui social, nei fatti succede che con i fascisti si parla e non si parla poi con studenti e insegnanti“. Per salvare capra e cavoli, e soprattutto perché gli studenti non fossero penalizzati dagli isterismi antifascisti dei due candidati, alla fine il preside si è visto costretto a invitare i candidati a confrontarsi singolarmente con gli studenti, mezz’ora ciascuno. “Non posso non denunciare la vergogna di un Sindaco, Dario Nardella, che ha disertato l’incontro coi ragazzi dimostrando ancora una volta di non avere rispetto dei giovani di questa città“, è stato il secco commento di Di Giulio.

Cristina Gauri

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2 comments

Bracco 16 Maggio 2019 - 11:31

Nardella sembra il clone di Renzi.

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Mauro 18 Maggio 2019 - 12:48

A seguito della repressione, censura attuata al Salone del Libro di Torino nei confronti della Casa Editrice Alta forte da parte della sinistra portavoce del pensiero Unico dominante e su quasi tutti i media io in controtendenza al pensiero unico dissento contro la repressione perpetuata contro l’Editrice Votando Casa Pound. Nel passato la repressione e la censura non hanno mai apportato voti a chi la pratica. Tanti e poi tanti voti per Casa Pound

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