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Piano segreto, Salvini: “Governo dica se poteva agire prima e non lo ha fatto”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 8 set – “Chiediamo trasparenza, chiarezza, che non ci siano segreti di Stato in settimane complicate. Se i medici avevano lanciato l’allarme a febbraio e sono state mandate mascherine in Cina, e perché. A noi interessano i tempi, i modi e le spiegazioni: non ho pregiudizi. Vorrei che Conte invece che insultare mi dia risposte. Lo meritano i medici e ai parenti delle vittime“. Così Matteo Salvini, ai microfoni di Radio24, incalza la maggioranza giallofucsia sul piano segreto per l’emergenza coronavirus, reso noto soltanto ora sebbene porti la data del 22 febbraio, quando ancora si poteva intervenire in tempo per contenere l’epidemia ed evitare la saturazione dei reparti di terapia intensiva.

“E’ giusto capire se governo poteva agire prima e salvare vite e non lo ha fatto”

Se si è agito in ritardo e male la spiegazione non va data a Salvini ma agli italiani“, ribadisce il leader della Lega. “All’inizio ci poteva stare, ma adesso siamo a settembre: è giusto capire se il governo aveva gli elementi per agire prima e salvare vite e non lo ha fatto“, è la richiesta di Salvini. “Vorrei che il ministro della Salute e il presidente del Consiglio dessero delle spiegazioni agli italiani e facessero chiarezza. Il governo aveva elementi per agire prima? Lo chiedo senza spirito polemico”, ribadisce.

Il documento è stato tenuto segreto anche alle Regioni

Quello che emerge intanto è che il governo giallofucsia all’inizio dell’epidemia ha tenuto segreto il piano di emergenza, anche alle stesse Regioni. A confermarlo è un membro del Comitato tecnico scientifico, che è anche direttore generale dell’Azienda regionale emergenza urgenza (Areu) della Lombardia (la regione più colpita dall’epidemia), Alberto Zoli. “Il mio ruolo all’interno del Comitato tecnico scientifico è di rappresentante di tutte le Regioni – come riporta il Corriere della Sera -. Mai avrei potuto rivelare alla Lombardia la presenza di un documento su cui mi è stata imposta riservatezza assoluta. Il documento non l’ho mai nominato né consegnato. Ma i presenti alle riunioni lombarde sanno che ho messo il mio sapere a disposizione di tutti. La gravità della situazione e dei numeri non l’ho mai nascosta. Ma siamo stati presi alla sprovvista dai tempi di propagazione dell’epidemia”.

La posizione ufficiale del governo (per adesso)

La posizione ufficiale del governo è che il piano segreto non era altro che uno studio sull’epidemia con delle proiezioni troppo allarmanti per essere rese pubbliche. Tuttavia resta il fatto che il documento in questione sia stato approvato con colpevole ritardo e disatteso per quanto riguarda le indicazioni su come contenere l’epidemia e fronteggiare l’emergenza, con forniture adeguate di dispositivi individuali di protezione e un incremento dei posti di terapia intensiva.

Adolfo Spezzaferro

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