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Roma: in arrivo 2800 richiedenti asilo. Tra gli assegnatari anche l’ex cooperativa di Buzzi

by Davide Di Stefano
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Roma, 5 lug – Più passa il tempo e più la lettera di Virginia Raggi indirizzata al Prefetto di Roma del 13 giugno scorso, dove chiedeva una “moratoria” sui nuovi arrivi di immigrati nella Capitale, si rivela per quello che è: un mero atto propagandistico. La realtà è ben diversa e racconta di una Amministrazione capitolina a 5 Stelle che nell’accoglienza di immigrati clandestini (o richiedenti asilo), supera addirittura i numeri dei bei tempi di Mafia Capitale, quando tutti quanti scoprimmo che “gli immigrati rendono più della droga”. Il Dipartimento delle Politiche Sociali di Roma, quello dell’assessora Baldassarre per capirci, ha infatti pubblicato l’aggiudicazione del bando (Determinazione dirigenziale N.2287 del 26/06/2017 CIG 7087353CB4 Lotto n. 1) per l’apertura di ben 36 nuovi centri di accoglienza, per un totale di 2768 richiedenti asilo per il triennio 2017-2019. Più dei 2.581 del triennio 2014-2016, quando per capirci a Roma spadroneggiava Salvatore Buzzi. 

Come se non bastasse, a rendere tutto quanto più incredibile, c’è il fatto che tra gli assegnatari del bando, figura il consorzio di cooperative sociali Eriches 29, proprio quello che ai tempi di Mafia Capitale faceva capo a Salvatore Buzzi. Eriches 29 si è aggiudicato la gestione di quattro centri di accoglienza. Come è possibile tutto questo e perché non se ne parla? Una risposta è che questo bando era stato pubblicato nel dicembre scorso, quando il sindaco Raggi proferiva parole al miele sull’immigrazione raccontata come una “risorsa per Roma”, mentre organizzava in Campidoglio meeting internazionali con i sindaci europei pro accoglienza. Poi come già ampiamente ricordato la Raggi ha dato vita ad una inversione di rotta imbarazzante sull’immigrazione, su ordine di Beppe Grillo e Casaleggio, dopo la batosta elettorale delle Amministrative di giugno.

Ma intanto il bando per l’arrivo di nuovi 2800 richiedenti asilo a Roma era stato indetto, in perfetta continuità con quanto succedeva ai tempi di Mafia Capitale. Se Roma rispettasse la proporzionalità dei decreti ministeriali infatti, non avrebbe dovuto superare i 250 nuovi arrivi. Per intenderci, Milano ha dato disponibilità per 414 persone , Torino per 460 e Firenze per 89. Quella di Virginia Raggi è stata dunque una scelta politica e ideologica in favore dell’accoglienza, in continuità con Mafia Capitale. Fu infatti uno dei principali coinvolti nell’inchiesta, Luca Odevaine, ex capo della polizia provinciale e membro del tavolo nazionale sull’accoglienza, a far decuplicare il numero di rifugiati a Roma e garantire ampi guadagni alle cooperative amiche. Lo spiega perfettamente in una intercettazione del 2014: “I posti Sprar che si destinano ai Comuni in giro per l’Italia fanno riferimento a una tabella, tanti abitanti tanti posti. Per quella norma a Roma toccherebbero 250 posti, che è un assurdo, pochissimo per Roma no? Allora, un mio intervento al ministero (…) ho fatto in modo che lo Sprar a Roma fosse portato a 2.500”.

Adesso grazie a Virginia Raggi e ai 5 Stelle i posti sono addirittura 2800 in più. Anche se adesso formalmente non esiste più la proporzionalità, spetta ai comuni avanzare una proposta. Ebbene la proposta del Comune di Roma supera probabilmente anche le più rosee aspettative di Laura Boldrini. Grazie a questo bando la Eriches 29 e le altre cooperative potranno spartirsi 84 milioni di euro in 30 mesi. Il contributo giornaliero per gli adulti è sempre di 35 euro al giorno per ogni richiedente asilo, di cui 33,25 saranno erogati dal Comune di Roma, mentre 1,75 euro li dovrà mettere direttamente chi gestisce il centro di accoglienza. Dietro la cortina fumogena delle frasi ormai di rito come “stiamo lavorando” e “dateci tempo”, dietro il caos delle inchieste, dietro progetti improbabili come la funivia di Casalotti, questa è l’azione politica concreta del Campidoglio a guida 5 Stelle. Altro che moratoria sui migranti e grillo che sbraita contro i campi rom. La verità è che si scrive Virginia Raggi ma si legge Laura Boldrini.

Davide Di Stefano

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ANTERO 6 Luglio 2017 - 8:29

Ci pensa Virginia … allora siamo a posto !

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