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Sicurezza e legge elettorale: il programma anti-italiano del Conte bis

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Roma, 9 set – “Un programma ambizioso, di ampio respiro, che ha bisogno dell’intera legislatura per essere attuato“. In queste parole del premier Giuseppe Conte è racchiuso il nefando e nefasto proposito del governo M5S-Pd-LeU: impedire per più tempo possibile agli italiani di tornare al voto. E quando ci torneranno, i cittadini si ritroveranno una nuova legge elettorale. Parola dell’ex “avvocato del popolo”, che nel suo discorso programmatico con cui chiede la fiducia al governo-inciucio alla Camera, tra applausi, ovazioni e le proteste dell’opposizione, dice chiaramente che il Palazzo farà di tutto per impedire al popolo sovrano di far vincere qualcuno che non sia questa nuova, oscena maggioranza giallofucsia.

L’attacco al sovranismo

L’intero progamma del governo è, punto per punto, atto a smantellare qualsiasi possibile istanza sovranista, così come punta a cancellare quanto fatto dalla maggioranza gialloverde, dalla sicurezza all’accoglienza, dalla politica estera ai rapporti con la Ue. “Il benessere degli italiani è nel perimetro della Ue – è convinto Conte – che tante opportunità ha sempre dato ai nostri cittadini, a partire dai più giovani”. Perché “l’interesse nazionale non si difende con lo sterile isolazionismo“. Un duro attacco a chi ha provato a difendere gli interessi nazionali dagli attacchi speculativi esterni e dallo scaricabarile della Ue sul fronte immigrazione.

Ecco il lessico giallofucsia

Un discorso durato ben un’ora e 30 minuti – battendo di un quarto d’ora il record di più lungo della storia della Repubblica già segnato quattordici mesi fa. Tante, tantissime parole per sottolineare – tra l’altro – il linguaggio politicamente corretto del governo giallofucsia. “Io e tutti i miei ministri – annuncia – prendiamo il solenne impegno, oggi davanti a voi, a curare le parole, ad adoperare un lessico più consono e più rispettoso delle persone, della diversità delle idee. La lingua del governo sarà una lingua mite, l’azione non si misura con l’arroganza delle parole“.

Immigrazione

I decreti sicurezza vanno emendati in base ai rilievi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al fine di “recuperare, nella sostanza, la formulazione originaria del più recente decreto legge, prima che intervenissero le integrazioni che, in sede di conversione, ne hanno compromesso l’equilibrio complessivo”. Così come i flussi migratori vanno gestiti di concerto con la Ue, per “creare corridoi umanitari europei”, annuncia Conte, che si dice fiducioso dei rapporti con la neo presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

La legge di Bilancio

“Sono molte le sfide che ci attendono – afferma Conte – a partire dalla prossima sessione di bilancio, che dovrà indirizzare il Paese verso una solida prospettiva di crescita e di sviluppo sostenibile, pur in un quadro macroeconomico internazionale caratterizzato da profonda incertezza”. Lo scopo principale è “evitare l’aumento dell’Iva e avviare un alleggerimento del cuneo fiscale“.

Taglio dei parlamentari

“Per quanto riguarda il tema delle riforme costituzionali, è nostra intenzione chiedere l’inserimento, nel primo calendario utile della Camera dei deputati, del disegno di legge costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari“. Ma puntualizza: “Questa riforma dovrà essere accompagnata da un percorso di garanzia costituzionale, per consentire a tutte le forze politiche di essere rappresentate in Parlamento”.

Riforma elettorale

“Occorrerà avviare un percorso di riforma, quanto più possibile condiviso in sede parlamentare, del sistema elettorale – fa presente il premier – è nostro obiettivo procedere a una riforma dei requisiti di elettorato attivo e passivo per l’elezione del Senato e della Camera, nonché avviare una revisione costituzionale volta a introdurre istituti che assicurino più equilibrio al sistema e contribuiscano a riavvicinare i cittadini alle istituzioni”.

Non sappiamo ancora come sarà la nuova legge elettorale, ma una cosa è certa: questo governo si prefigge l’obiettivo di durare fino a fine legislatura per allontare il voto il tempo necessario per elaborare un dispositivo (quel sistema proporzionale che oggi stranamente è di nuovo così in voga) che faccia vincere le alleanze. Giallofucsia, ovviamente.

Ludovica Colli

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