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Tav, Salvini contro i 5 Stelle: “Analisi costi-benefici non mi ha convinto”

by Ludovica Colli
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Roma, 14 feb – Come era prevedibile, Lega e M5S restano ai ferri corti sulla Tav, anche dopo l’analisi costi-benefici (di parere negativo) pubblicata dal ministero dei Trasporti.

Più veloci viaggiano le merci e le persone e meglio è“. Così il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, taglia corto in merito alla Torino-Lione, intervistato a margine della presentazione del rapporto Agromafie a Roma. Alla domanda se l’analisi costi-benefici della Tav lo avesse convinto, il ministro ha risposto con un secco “no”.

Toninelli: “Non si può contestare relazione scientifica”

L’analisi tecnica “è enormemente negativa, però tra noi e la Lega si è sempre discusso in maniera concreta e obiettiva, tra persone per bene – dichiara il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, a Radio in blu -, prive di pregiudizi. Noi non ne abbiamo, sono convinto che non ne abbia neanche la Lega”.

Nessuno deve contestare quella relazione, perché è l’unica relazione scientifica fatta da economisti dei trasporti. Di conseguenza discuteremo mettendo sul tavolo tutto quello che è il bene collettivo del Paese. E’ evidente – aggiunge – che la decisione è politica“.

“Io sono molto favorevole al dibattito”, assicura il ministro pentastellato. Ma l’analisi costi-benefici ufficiale sulla Tav “è una sola”, ribadisce Toninelli rispondendo ad una domanda sulla contro-analisi di Pierluigi Coppola, che “non faceva parte del team di lavoro di Ponti e – aggiunge – ha dato un piccolo contributo di un ingegnere che dice la sua”.

Dunque, “i dati di partenza” sono quelli dell’analisi costi-benefici ufficiale, rimarca il ministro: “Io confermo che il team di Ponti ha lavorato in maniera totalmente indipendente. Anzi sulla parte dei benefici dice si essere stato di manica larga e ne sono enormemente felice, perché il sottoscritto non ha alcun pregiudizio sull’opera”.

Le critiche dell’opposizione

Intanto, l’opposizione torna all’attacco. Per il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, “sulla Tav è in corso una pagliacciata, nessuno potrà mai revisionare un trattato internazionale perché non c’è la maggioranza in Parlamento per farlo“.

Secondo Delrio,”il ministro dovrebbe avere il coraggio di venire in Aula e proporre la revisione, non lo farà. Non è mai successo nella storia dell’Italia che si disattenda a un trattato internazionale ratificato per ben quattro volte. Stiamo soltanto perdendo tempo e soldi. Non siamo in grado di mantenere un impegno con un partner straniero“.

La controanalisi del professor Coppola sulla Tav, secondo cui i benefici sopravanzano i costi per un valore fino a 2,4 miliardi di euro, è la sconfessione tecnica della relazione politica preconfezionata dalla Commissione Toninelli-Ponti“. E’ l’attacco di Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato.

“La relazione Ponti – prosegue la Bernini – ha messo in conto all’Italia costi che non ci spettano, facendo sparire per incanto i finanziamenti europei, e nel totale è stata perfino inserita la rivalutazione dell’inflazione al 2050, invece di farlo su base annuale. Un trucco spudorato. Insomma, questi elementi sono più che sufficienti per dire che la neutralità sbandierata ieri dal professor Ponti alla Camera è solo un paravento per nascondere in modo maldestro l’unico vero obiettivo della sua commissione: fornire ai Cinque Stelle un pretesto pseudoscientifico per bloccare l’Alta Velocità“.

L’opposizione obtorto collo fa il gioco della Lega: i 5 Stelle sono sempre più nell’angolo. Cò non toglie che proprio sulla Tav il governo prima o poi potrebbe cadere. Magari dopo il voto delle Europee, per fare una previsione neanche troppo azzardata.

Ludovica Colli

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