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Torna lo "spauracchio" dello spread. Tutti contro il governo Lega-5 Stelle (Mattarella in testa)

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 16 mag – Forse il governo giallo-verde vedrà la luce, ora che Salvini e Di Maio hanno raggiunto un accordo su programma (posizioni più critiche nei confronti dell’Ue) e staffetta a Palazzo Chigi (il primo ad andare sarebbe un politico grillino), ma di certo Bruxelles, mercati e finanza non vogliono che quanto è circolato nelle bozze del “contratto di governo” sia minimamente messo in atto.
Secondo un copione già visto, la Borsa di Milano stamattina parte male, in controtendenza rispetto alle altre piazze europee, mentre lo spread Btp-Bund decennali è balzato in avvio a 137 punti. Questa la “risposta” alla trattativa in corso tra Lega e 5 Stelle per definire il programma di governo. Nonostante i due partiti abbiano smentito che nella bozza attuale figuri la possibilità di uscire dall’euro o la richiesta alla Bce di ridurre il debito italiano.
All’ombra del Quirinale, lo spread che sale ridà miracolosamente voce al Pd, con il deputato Michele Anzaldi che scrive con toni apocalittici su Facebook: “La pericolosa impennata dello spread, arrivato a +7% in pochi minuti dall’apertura, sta causando gravissimi danni al nostro Paese e rischia di diventare un’ecatombe per i risparmi degli italiani e per i loro mutui, oggi ai tassi più bassi di sempre, tornando ai tempi della minaccia bancarotta di sette anni fa. Salvini e Di Maio ritirino immediatamente con un impegno scritto la minaccia di non pagare il debito pubblico italiano, unita all’intenzione di uscire dall’euro e alle barzellette di Grillo su referendum e doppia moneta”. “La volontà di non pagare 250 miliardi di euro di debito – prosegue Anzaldi – può causare l’immediato ritiro di tutti gli investitori internazionali, che come scrive il Corriere della sera potrebbero decidere di vendere all’istante 700 miliardi del nostro debito pubblico. Una catastrofe che getterebbe al vento anni di sacrifici degli italiani e ci proietterebbe in uno scenario drammatico di tracollo finanziario dell’intero Paese”.
Come è possibile tutto questo? Semplice, perché lo spread – così come fu con l’ultimo governo Berlusconi – è quello spauracchio che la gente non sa bene che cosa sia ma che si agita quando si deve boicottare un politico nostrano, o (come in questo caso) si deve impedire che politiche economiche facciano l’interesse dell’Italia e non quello di Bruxelles.
Nell’attuale scenario politico poi c’è un aggravante: il presidente della Repubblica, che pochi giorni fa ha messo alla berlina “i sovranismi ottocenteschi”, ieri non ha minimamente reagito alle pesanti ingerenze della Commissione Ue su debito pubblico e immigrazione, “ordinando” all’Italia di tagliare il deficit e di continuare a subire gli sbarchi. Come se per il Presidente davvero la sovranità appartenesse all’Ue e non al popolo italiano, che la esercita grazie al mandato elettorale.
Perché Mattarella tace? Perché tutto questo gli fa gioco: lui non vuole Salvini premier (e l’ipotesi è comunque remota, anche in un’eventuale staffetta), non vuole un programma di governo che non sia completamente asservito alle logiche di Bruxelles (pertanto non vuole leghisti in ministeri chiave), non vuole niente che sia sovranista-populista, come i fini analisti bollano qualsiasi politica che osi difendere la nazione.
Adolfo Spezzaferro

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2 comments

Raffo 16 Maggio 2018 - 10:17

Mattarello, uno dei peggiori regali della cricca renziana e piddina, uno oscuro burocrate messo lì da una casta vorace e mai sazia del sangue e dei soldi dei poveri schiavi e sudditi italiani. Vergognoso.

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Governo M5S-Lega: tutte le contraddizioni nei rapporti con l'Ue 17 Maggio 2018 - 10:22

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