Roma, 15 lug – Pepè la Puzzola? Maschilista. Lola Bunny? Troppo sessualizzata. Per non parlare poi di Speedy Gonzales, stereotipo razzista. Fanatici del politicamente corretto attaccano i Looney Tunes.
Looney Tunes, Space Jam 2 fa discutere
Non è ancora uscito nelle sale ma sta già facendo discutere il seguito cinematografico di Space Jam, celebre film di animazione del 1996 che aveva come protagonista il cestista Michael Jordan. Il secondo capitolo, Space Jam 2: New Legends, arriverà domani nei cinema degli Stati Uniti, mentre il suo sbarco in Italia è previsto per fine settembre. Se per il giudizio del pubblico bisognerà quindi attendere ancora un po’, quello della critica è stato impietoso: “Space Jam: New Legends non è una vera storia e forse nemmeno un film. È un videogioco a cui non puoi giocare e un parco divertimenti a tema che non puoi esplorare”. “Guardare un gruppo di cartoni animati giocare a un videogioco di basket è divertente quanto sedersi dietro al tuo migliore amico mentre gioca a Mario Kart. E’ davvero difficile pensare che chiunque sia stato coinvolto nella produzione se ne sia reso conto”.
“A chi sia destinato questo film (a parte il reparto marketing) rimane una grande incognita. È improbabile che i bambini riconoscano camei e riferimenti cinematografici, mentre gli adulti saranno annoiati a morte dal ritmo super veloce che fa sembrare di guardare qualcuno giocare a un videogioco”. “Viene da domandarsi quanti personaggi e proprietà dello studio Warner Bros abbiano imposto al regista di inserire nel film. È un peccato che la pubblicità sia stata così nauseante ed esagerata”.
Questi sono solo alcuni dei numerosi commenti negativi espressi dai critici che hanno potuto vedere la pellicola in anteprima. Il film è stato preceduto da tutta una serie di assurde polemiche che hanno visto i fanatici di politically correct e cancel culture prendersela addirittura con i personaggi dei cartoni! Il primo Looney Tunes a finire sotto accusa è stato Pepé la Puzzola, accusato dai seguaci del MeTo’ di “promuovere la cultura dello stupro”, che si è visto cancellare la scena nella quale flirtava con una barista. Poi è toccato alla coniglietta Lola Bunny, personaggio ritenuto troppo ‘sessualizzato’ che la Warner Bros si è subito detta pronta a rivedere. Tempi duri anche per il topo più veloce di tutto il Messico, al secolo Speedy Gonzales, che secondo il ‘New York Times’ “contribuirebbe ad alimentare stereotipi negativi sulla popolazione messicana”.
Il protagonista umano non poteva che essere un attivista pro-BLM e anti-Trump come Le Bron James. Il film però non gli ha portato grande fortuna sul campo ed i suoi Los Angeles Lakers sono stati eliminati a sorpresa al primo turno dei playoff Nba. Siamo di fronte all’ennesima conferma di come ormai da tempo ad Hollywood sia stato deciso di relegare in secondo piano la qualità delle produzioni a vantaggio della propaganda politica di stampo progressista.
Lorenzo Berti