Toko, 6 mag – Laurel Hubbard, sollevatrice di pesi della Nuova Zelanda è sarà la prima atleta transgender a competere alle Olimpiadi.
Olimpiadi, la prima volta della Hubbard
Laurel Hubbard è nata uomo e ha effettuato la transizione a trenta anni: ora ne ha quarantatre. A quanto parà, sarà la prima atleta trans che, in base alle nuove regole di qualificazione imposte dal coronavirus, potrà accedere alle Olimpiadi.
Ha già gareggiato come uomo
La Hubbard in passato ha gareggiato anche col suo sesso originario in competizioni maschili. Secondo quanto riporta Ansa, è idonea a competere nella categoria femminile del sollevamento pesi femminile perché avrebbe mostrato livelli di testosterone al di sotto della soglia richiesta dal Comitato Olimpico Internazionale.
Costretta al ritiro nel 2018
La Hubbard ha già infranto un “tabù”: è stata infatti la prima transgender a partecipare in Australia ai Giochi del Commonwealth a Gold Coast. Correva l’anno 2018, e fu costretta al ritiro a causa di un infortunio al gomito che ha quasi scritto i titoli di coda sulla sua carriera sportiva.
“Laurel è idonea”
La squadra neozelandese per le Olimpiadi deve ancora essere nominata, ma i funzionari hanno già anticipato che la Hubbard soddisfa i nuovi criteri di qualificazione, resi più “semplici” dalla Federazione internazionale di sollevamento pesi a causa della pandemia Covid-19: “L’NZOC può confermare che è molto probabile che i sistemi di qualificazione della federazione internazionale (IF) riveduti permetteranno ad un certo numero di sollevatori di pesi neozelandesi, tra cui l’atleta transgender dei Giochi del Commonwealth Laurel Hubbard, di avere assegnato un posto in quota IF per Tokyo 2020″, questo dice una nota del Comitato Olimpico della Nuova Zelanda.
Ilaria Paoletti
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