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Marò, nuovo rinvio indiano: Girone potrebbe finire in carcere

by Cristiano Coccanari
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MARO': INDIA, AVVIATE PROCEDURE PER TRIBUNALE SPECIALENuova Dehli, 8 lug – “Rinviata al 4 Agosto per eccesso di lavoro“. Con questa comunicazione oggi la Corte Suprema indiana motiva il rinvio al 4 Agosto – che era stato annunciato quattro giorni fa – dell’esame del ricorso dei fucilieri italiani Girone e Latorre.
Un rinvio che è dunque non motivato da esigenze di approfondimento dopo la decisione italiana di sottoporre la questione dei nostri Marò all’Alta Corte di Giustizia dell’Aia, come si era in un primo tempo pensato, ma meramente dilatorio e forse da interpretare come reazione piccata rispetto alla stessa decisione italiana di chiedere l’arbitrato internazionale della controversia. In altre parole il messaggio che proviene dall’India riguardo il caso Marò parrebbe essere quello di un muro contro muro nei confronti dell’Italia: invece di accettare subito il percorso dell’arbitrato, non solo si ribadisce la propria competenza ma si lancia un messaggio preoccupante: rimandare il più possibile la decisione senza aderire alle decisioni intermedie dell’Aia. Infatti, in virtù di trattati firmati, l’India è tenuta ad adeguarsi solamente al giudizio finale della Corte Internazionale, che richiederà del tempo.
Cosa succederà nel frattempo? Questo rinvio che come detto non ha reali motivazioni logiche non fa ben sperare, denota infatti probabilmente un irrigidimento della Corte Suprema indiana nei confronti dell’Italia che, nelle more di un ricorso presso la stessa, ha deciso di fatto di disconoscerla con l’avvio delle procedure di arbitrato presso l’Alta Corte di Giustizia dell’Aia. Se l’atteggiamento dell’India sarà, come pare, quello del muro contro muro fino alla decisione finale di arbitrato, Salvatore Girone, il marò rimasto in India, potrebbe essere trascinato in carcere e anche per lungo tempo.
Nel frattempo, l’Italia si appresta a chiedere il rinnovo del permesso di tre mesi concesso a Latorre per curarsi in Italia e che scade il prossimo 15 Luglio. L’Italia vorrebbe altresì “l’applicazione di misure che consentano la permanenza di Latorre in Italia e il rientro in Patria di Girone”. Ma dopo la comunicazione delle motivazioni del rinvio presso la Corte Suprema indiana, ci sono seri dubbi che l’India voglia seguire la via morbida e della collaborazione.
Cristiano Coccanari

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