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Arriva la nuova coalizione anti-Isis: la gestiscono i creatori dell’Isis

by Giorgio Nigra
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saudi-forces-flee-basesRoma, 15 dic – Se non ci fossero in mezzo dei morti e la destabilizzazione definitiva del Mediterraneo, la guerra all’Isis in Siria potrebbe davvero essere derubricata a farsa del secolo. Ora, per esempio, esce fuori l’ennesima “coalizione” internazionale contro lo Stato islamico. Ovviamente non solo anche questa accozzaglia alzerà i propri aerei sui cieli della Siria senza aver minimamente consultato lo Stato sovrano che governa a Damasco, ma essa sarà guidata da tutti gli Stati che sono accusati di aver avuto, nei confronti del Califfato, un ruolo quanto meno “ambiguo: l’alleanza sarà infatti guidata dall’Arabia Saudita e avrà il suo centro di coordinamento operativo a Riad.

Il ministro della Difesa saudita Mohammad bin Salman Al Saud ha precisato che l’alleanza non combatterà solo l’Isis, ma “tutti i gruppi terroristici che abbiamo di fronte”. Il che vuol dire tutto e niente, ma è facile immaginare che come per magia la maggior parte delle bombe cadranno sull’esercito regolare siriano, sulle strutture del governo e ovviamente sui civili (anche se non è escluso che Riad voglia anche regolare i suoi conti interni all’estremismo wahabbita). Gli altri 33 Paesi della coalizione sono: Egitto, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Giordania, Yemen, Bangladesh, Benin, Ciad, Togo, Gibuti, Senegal, Sudan, Malaysia, Pakistan, Sierra Leone, Somalia, Gabon, Guinea, Palestina, Comore, Costa d’Avorio, Kuwait, Libano, Mali, Mauritania, Marocco, Libia, Niger, Bahrein, Tunisia, Nigeria e Maldive.

Va ricordato che fino a questo momento, sui cieli della Siria volavano gli aerei di 14 Stati, compresi quelli di un’altra grande coalizione, lanciata nell’agosto del 2014 a guida statunitense, e che radunava già Usa, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Australia, Canada, Giordania, Marocco, Arabia Saudita, Qatar, Bahrein ed Emirati Arabi Uniti. Ora a questa coalizione se ne aggiunge un’altra: uno spiegamento di forze gigantesco, contro un avversario certo pieno di dollari e di combattenti fanatici pronti a tutto, ma militarmente modesto e liquidabile dai soli Usa in tempo brevissimo, se solo lo si volesse veramente. Il punto, forse, è proprio questo.

Giorgio Nigra

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1 commento

Massimo 15 Dicembre 2015 - 1:28

Diamo da bere agli assetati buttando l acqua per terra…..una roba simile

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