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La battuta di Corsaro è il pretesto che Fiano cercava per azzerare le libertà

by Adriano Scianca
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Roma, 13 lug – Le folte sopracciglia di Emanuele Fiano? Secondo il deputato fittiano Massimo Corsaro, “le porta così per coprire i segni della circoncisione…”. Trasparente perifrasi per dire che il parlamentare del Pd, balzato agli onori delle cronache per una demenziale proposta di legge liberticida sui gadget fascisti da proibire, sarebbe, a detta di Corsaro, una testa di cazzo. A Fiano non è sembrato vero: aspettava solo che qualcuno sparasse all’arciduca per poter scatenare la sua guerra. Corsaro è quindi diventato il Gavrilo Princip della situazione: è bastato far leva sul riferimento alla circoncisione – Fiano è ebreo e figlio di deportati – per trasformare una trivialità in un attacco antisemita. In piena guerra culturale all’Ur-Fascismo eternamente risorgente, cosa c’è di meglio di un rigurgito di antisemitismo?

A poco sono valse, quindi, le precisazioni di Corsaro, che ha spiegato: “Volevo semplicemente dire a Fiano che è una testa di c… Sono costernato dalla speculazione di una certa parte politica: cercano di attribuire alla mia frase un significato che non esiste in alcun modo”. Ma ormai è troppo tardi. Il giornalista della Stampa che lo intervista, per esempio, non può esimersi dal chiudere la conversazione con la seguente domanda: “A questo punto, per completare il mea culpa, potrebbe votare la proposta di legge di Fiano. Se la sente?”. Come se una legge dovesse essere votata non in base al contenuto e alla sua validità intrinseca, bensì in base a calcoli morali “riparatori”. Repubblica, dal canto suo, commenta la vicenda con queste sobrie e distaccate parole: “Ora, si capisce che all’ex gerarca missino Corsaro abbia dato molto fastidio la legge proposta da Fiano per punire l’apologia del fascismo e del nazifascismo, ma proprio quella frase orribilmente disgustosa, indegna di un membro del Parlamento, conferma che non è ancora possibile abbassare la guardia. E quel suo inqualificabile post è la prova inoppugnabile che la cultura fascista della parola usata come manganello ha lasciato tracce che non sarà facile cancellare in un solo secolo”.

“Se qualcuno aveva dei dubbi riguardo alla necessità di una legge contro il fascismo e contro i fascisti si guardi il post dell’onorevole Massimo Corsaro”, rilancia il capo della comunicazione del Pd Matteo Richetti. E così via. Ora, era necessario alzare la palla a tutto l’apparato politicamente corretto affinché questi schiacciasse con tutta la potenza di cui è capace? Sicuramente la polemica era preventivabile e la battuta evitabile. Ma le questioni di opportunità lasciano il tempo che trovano: Fiano e sodali sono in malafede. Se non avessero trovato un pretesto, lo avrebbero inventato. Bando ai cerchiobottismi, quindi. La battaglia per conservare un minimo di libertà, in questa nazione, è appena cominciata. E sarà una lotta senza esclusione di colpi.

Adriano Scianca

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1 commento

nemesi 13 Luglio 2017 - 5:51

“li fermeremo sul bagnasciuga” sembra abbia pronunciato questo Fiano riferito alla spiaggia “fascista” di Chioggia. Poi quando qualcuno ha fatto a lui notare che quella era una frase di Mussolini,sembra che l’On. Fiano si sia arrestato da solo…

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