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“Nessun aiuto al governo”: Tajani prova a convincere Lega e FdI. Ma ribadisce il sì al Mes

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 3 lug – “Nessun aiuto al governo da parte di Forza Italia”. Così Antonio Tajani prova a convincere gli alleati del centrodestra dopo l’apertura a possibili inciuci da parte di Berlusconi. “Io un governo con il Pd non lo faccio. La via maestra sono le elezioni a settembre, nel giorno del voto per le regionali e le comunali”, ribadisce dal canto suo Matteo Salvini in merito a possibili alternative a elezioni anticipate in caso di caduta del governo Conte bis in autunno. In un’intervista alla Stampa, il leader della Lega non ha dubbi: “Parola agli italiani” contro ” un governo che litiga su tutto, immobile, con i cantieri fermi“. “E’ un danno al Paese“, taglia corto Salvini. Posizione ribadita anche da Fratelli d’Italia. Ma il problema nel centrodestra rimane. E si chiama Mes.

Tajani: “FI disponibile con proposte, non con voti per salvare il governo”

A rassicurare gli alleati – come abbiamo detto – ci prova il vice dell’ex Cav, Antonio Tajani, il quale in un’intervista al Tempo dice: “Al governo manca una visione strategica, non può risolvere i gravi problemi del nostro Paese. Questo governo parla tanto, ma fa pochi fatti. In questi mesi non si è visto nulla”, fa presente il vicepresidente di Forza Italia. Poi le parole che Salvini e la Meloni volevano sentire: FI è “disponibile” nei confronti del premier Conte “ma – chiarisce Tajani – con le proposte, non con i voti per salvare il governo. Anche se restiamo convinti di approvare il Mes, perché avremo subito tanti soldi con interessi bassissimi”. Quindi Tajani da un lato dice “nessun voto per salvare il governo” e dall’altro “voteremo sì per il Mes” (salvando il governo in caso i 5 Stelle votassero contro). Una posizione a dir poco ambigua che non può convincere del tutto gli alleati del centrodestra. A sentire Lorenzo Fontana, infatti, “se Berlusconi fa la stampella, salta l’alleanza di centrodestra“. Taglia corto il vicesegretario della Lega lanciando un avvertimento a Forza Italia.

Salvini: “Andremo da Conte come centrodestra e proporremo nostre priorità per ennesima volta”

L’opposizione comunque sabato scende in piazza insieme contro Conte e proprio dal premier andrà compatta. In merito all’invito del premier ad incontrare tutto il centrodestra, il leader della Lega sottolinea: “Ho ricevuto una mail da Conte che annuncia un prossimo incontro, non dice né dove né quando, ma a me interessa sapere su cosa. Noi andremo insieme a tutto il centrodestra e proporremo le nostre priorità per l’ennesima volta“. Certo, fa presente, le premesse non sono buone: “Abbiamo fatto 500 proposte su tutto. Non ci e’ stato accolto nulla“. Poi va all’attacco del premier: “Più che dare voti all’opposizione, Conte dovrebbe garantire soldi alle imprese”.

“Berlusconi? L’ho sentito: non sosterrà mai un governo nemico della proprietà privata”

E proprio in merito al fatto che il premier tesse le lodi di Forza Italia – “partito più responsabile dell’opposizione” – e che Silvio Berlusconi in un’intervista che ieri ha messo in subbuglio il centrodestra ha aperto alla possibilità di aderire a eventuali nuove maggioranze, il leader della Lega chiarisce: “L’ho sentito e mi ha detto che lui non sosterrà mai un governo nemico della proprietà privata, delle aziende, delle partite Iva“. Questo perché – ricorda Salvini -, di fatto, “Berlusconi è anche un uomo d’azienda e mi ha assicurato che non fa governi pasticciati, con forze politiche che sono a favore della decrescita felice“. Insomma l’ex Cavaliere, spiega il leader del Carroccio, “non segue le fantasie dei giornali”.

“Mes? Se lo accettiamo, quando vinco le elezioni tempo un minuto e ci chiederebbero di rientrare”

Ma la nota dolente è quella del Mes – FI è a favore Lega e FdI assolutamente contrari -: “Tutti stanno procedendo con risorse proprie, perché solo L’Italia dovrebbe consegnarsi nelle mani di un soggetto che ha sede a Lussemburgo ed è penalmente e civilmente irresponsabile?”, è l’attacco di Salvini. “FI – spiega – fa parte del Ppe dove comanda la Merkel che sta insistendo più di tutti. Berlusconi lo fa per non dispiacere alla Cancelliera, ma lei fa gli interessi della Germania. Se accettiamo i miliardi del Mes, quando vinco io le elezioni tempo un minuto mi chiederebbero di rientrare. Finché al governo ci sono gli innocui Franceschini e Gualtieri, e in Europa c’è Gentiloni, va tutto bene. Se al governo va il centrodestra ti impongono patrimoniale e legge Fornero“, sottolinea. Un’analisi che ci sta, alla fine. Anche Calenda ieri ha fatto presente che Pd e FI sono della stessa famiglia nell’Europarlamento. E infatti sono a favore del Mes.

Meloni contro Conte: “Lupo travestito da agnello”

Comunque, nel centrodestra l’allarme – scatenato da Berlusconi, apparentemente intenzionato a possibili inciuci (magari con il Pd) per evitare il voto in caso di caduta di Conte – sembrerebbe rientrato, almeno in vista delle regionali. Anche Giorgia Meloni, in due diverse interviste (Messaggero e Libero) conferma che non esiste alternativa alle elezioni dopo il Conte bis. “Torniamo in piazza per chiedere libertà, libertà e sicurezza per gli italiani. Ma soprattutto per andare subito al voto“, afferma la leader di Fratelli d’Italia, ricordando la manifestazione unitaria Lega-FdI-FI domani a Roma. La Meloni ci va giù pesante contro i giallofucsia e Conte: “Il governo sembra stare sulla Luna, tagli le tasse. Talvolta ho l’impressione che il premier sia un lupo travestito da agnello. Una persona con obiettivi precisi, un ragazzo determinato che sa quel che vuole. E vuole rimanere a Palazzo Chigi il più a lungo possibile. Costi quel che costi”.

La resa dei conti per tutti sarà sul Mes

Ma il redde rationem sarà proprio sul Mes. E varrà per tutti: per i giallofucsia, dove i 5 Stelle oggi si dicono contrari, domani chissà… il richiamo della poltrona finora ha avuto la meglio sulla coerenza politica; ma varrà anche per il centrodestra: se la trappola Ue dovesse scattare proprio grazie ai voti di FI, con quale faccia Lega e FdI si terranno l’alleato alle prossime elezioni? Staremo a vedere.

Adolfo Spezzaferro

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