Gasparri si augura che sia Marchini a convergere su Bertolaso, ma è più probabile che accada il contrario: l’ex capo della Protezione civile viaggia su percentuali disastrose, intorno al 7 o 8%, Marchini è almeno al 10 o 11%. Simone Di Stefano, candidato di CasaPound Italia alle Comunali, commenta: “La prima scelta di Silvio era Marchini e Marchini deve essere. Alla fine, anche chi ha paura di sparire dalle reti Mediaset si piegherà”.
Ma certo un ritiro in favore del costruttore ex dalemiano lascerebbe una prateria a Giorgia Meloni, la quale ha nuovamente lanciato appelli all’unità, alla faccia del preteso lepenismo. Storace, dal canto suo, attacca “i tre dell’Ave Maria, Marchini, Bertolaso e Meloni” che, dice, non sono “affatto interessati alle sorti di Roma perché se lo fossero avrebbero accettato il colloquio che gli avevo proposto. Non ci sto a che la città venga ridotta a brandelli”. Poi lancia una stoccata alla leader di Fratelli d’Italia: “Giorgia Meloni, ieri da Milano, ha rivolto con fare pomposo un ‘ultimo appello al centrodestra’ per la sua candidatura romana. Speriamo che sia davvero l’ultimo, e comunque non riguarda certo noi, che ancora conserviamo quel sottile gusto per la dignità di una comunità”. In caso di ballottaggio, manda a dire l’ex governatore della regione, non cercate i nostri voti. Ma non per una questione di idee, valori o programmi, solo perché l’hanno snobbato. Insomma, un tutti contro tutti, ma anche un tutti insieme a tutti. Fratelli coltelli, ma con l’inciucio sempre pronto.
Roberto Derta